La giudice Iolanda Apostolico ha lavorato rispettando le leggi: così l’Anm di Catania si schiera al fianco della toga pro migranti finita nella bufera. Apostolico, infatti, ha disapplicato il decreto Cutro del 10 marzo scorso ritenendolo contrario al diritto Ue, non convalidando i provvedimenti di trattenimento in un Cpr emessi dal questore di Ragusa nei confronti di tre cittadini tunisini richiedenti asilo. Una decisione che ha infiammato il dibattito politico: il premier Meloni si è detto “basito” dalla scelta della giudice, che rischia di “favorire l’immigrazione illegale”. L’associazione dei magistrati siciliana non ci sta, mentre al Csm è in corso una raccolta firme per pratica a tutela della toga. Infine il Pd, con la segretaria Schlein: "Giorgia Meloni la smetta di alimentare lo scontro istituzionale che danneggia il Paese".
"L'Anm di Catania esprime una posizione ferma e rigorosa a tutela della collega Iolanda Apostolico, persona perbene che ha lavorato nel rispetto delle leggi, e respinge con sdegno le accuse a lei rivolte. Il rapporto tra potere esecutivo e giudiziario andrebbe improntato a ben altre modalità", le parole del presidente dell'Anm di Catania Alessandro Rizzo. "Quelle che abbiamo letto sono parole sbagliate per toni e contenuti e non sono consone ai rapporti tra magistratura ed esecutivo", ha aggiunto Rizzo in riferimento alle dichiarazioni del premier Meloni, del ministro Salvini e del senatore azzurro Gasparri.
Rizzo ha tenuto a precisare che "la magistratura esamina i ricorsi anche contro provvedimenti dell'autorità amministrativa e li decide sulla base delle leggi": "Il fatto che una questione abbia significato politico è vicenda di tutti i giorni. La magistratura si occupa spesso di cose che hanno ricadute politiche, ma ciò non può legittimare la convinzione che dietro le decisioni dei giudici ci siano motivazioni politiche e che la magistratura faccia politica". Il presidente dell’Anm ha evidenziato sul punto: "Se la legge prevede che certi provvedimenti, come quelli relativi alla restrizione della libertà degli individui, sono contestabili significa che il magistrato è libero nella sua determinazione di convalidarli o meno. Oppure pensiamo che le decisioni debbano essere tutte a senso unico? Spingere su toni così aggressivi è fuori luogo e ci allontana dai reali problemi della giustizia".
Come anticipato, al Csm è in corso una raccolta di firme per l'apertura di una pratica a tutela della giudice Apostolico. Nel documento firmato da una decina di consiglieri si parla di "autentici attacchi all'autonomia della magistratura" venuti da esponenti della maggioranza e "persino" dalla presidente del Consiglio. Viene inoltre censurata la "grave delegittimazione professionale" di cui è stata oggetto la magistrata.
Anche il Partito Democratico ha ovviamente stigmatizzato l'intervento di Meloni, schierandosi al fianco della toga."Giorgia Meloni la smetta di alimentare lo scontro istituzionale che danneggia il Paese. La smettano di cercare un nemico al giorno per nascondere le proprie responsabilità. Se cercano responsabili del disastro sull'accoglienza si guardino allo specchio: è la destra che scrive leggi palesemente incostituzionali e poi se la prende con i giudici che fanno il loro lavoro.
È la destra che ha messo la firma su tutte le leggi che hanno prodotto questo caos, come la Bossi-Fini che alimenta l'irregolarità, è sempre la destra che non ha mai contrastato il regolamento Dublino lasciando l'Italia più sola, per allearsi con Polonia e Ungheria che di solidarietà non ne vogliono sapere", le parole in una nota della segretaria dem Elly Schlein.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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