Marrocco: "La riforma della giustizia non punisce i giudici, ma rinforza la magistratura"

La deputata azzurra Patrizia Marrocco commenta la riforma del ministro Nordio sulla giustizia recentemente approvata dal governo Meloni

Marrocco: "La riforma della giustizia non punisce i giudici, ma rinforza la magistratura"
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"Un processo equo, una grande affermazione delle idee lungimiranti del presidente Berlusconi, una grande conquista per tutti i cittadini". La deputata azzurra Patrizia Marrocco commenta così la riforma sulla separazione delle carriere.

Con la riforma Nordio, dunque, si realizza il sogno di Berlusconi del 94 di riformare la giustizia?

"Una giornata importante per chi dal ’94 ha scelto di seguire il percorso di modernizzazione liberale del paese avviato da Silvio Berlusconi. La riforma della giustizia era ed è necessaria perché un Paese in cui non funziona la Giustizia è un Paese che non può funzionare. Questo Governo ha mantenuto una grande promessa presa con gli elettori. Un percorso che parte dalle idee e dai valori che il presidente Berlusconi ha sempre voluto trasmettere per garantire ai cittadini una giustizia giusta, una maggiore tutela e l’importanza del giudice terzo al di sopra delle parti".

La riforma mina davvero l'autonomia e l'indipendenza della magistratura?

"Non comprendo come questa riforma posso essere criticata come punitiva nei confronti dei magistrati. Anzi al contrario il ruolo del magistrato viene “onorato” sarà al di sopra della parti proprio per decidere se ha ragione l'accusa o la difesa. Non mina la magistratura e la sua indipendenza semmai la rinforza, la mette al centro".

Si è discusso molto sul metodo del sorteggio. Lei cosa ne pensa?

"La riforma attesa da 30 anni. La separazione delle carriere dei magistrati e la revisione del procedimento disciplinare sono assolutamente urgenti e sacrosante. La magistratura avrà così una posizione di effettiva terzietà ed avrà un ruolo centrale e primario. Il sorteggio per quanto mi riguarda credo sia una buona soluzione. Non saranno selezionati per sorteggio secco solo i magistrati in servizio, ma anche i componenti laici finora nominati dal Parlamento. Il sorteggio avverrà tra persone altamente qualificate - vari “scandali” ci hanno mostrato come una parte della magistratura sia appartenente a delle correnti - in questo modo cerchiamo di rimettere ordine laddove ci sono state delle storture che hanno arrecato a volte anche la rovina della vita delle persone e delle loro famiglie".

L’Anm ha già preannunciato uno sciopero. Lo ritiene opportuno o pretestuoso?

"Ritengo che l'Anm non può essere contro la riforma senza entrare nel merito dell’esame della riforma stessa. La riforma è frutto della volontà popolare ed è parte del programma di governo, non c’è nulla contro nessuno, non si avvilisce nessun organo, non si spazza via nessuna indipendenza semmai si cerca di unire il cittadino e la magistratura. L’unico modo per farlo è avere una giustizia giusta - dove la legge è uguale per tutti e dove non importa chi sei, chi voti, chi tifi, di chi sei amico ma semplicemente far prevalere i diritti inviolabili di ogni cittadino. La riforma, quindi, rafforza il ruolo del giudice e si tratta di una riforma i cui principi sono già nell'art. 111 della Costituzione. Inoltre, i numeri attualmente in campo fra togati e laici del CSM restano gli stessi il sorteggio".

La riforma decreterà la fine delle correnti nella magistratura?

"Forza Italia, che da sempre rivendica la separazione delle carriere e un Csm libero da condizionamenti ed ingerenze politiche come principi cardine per una giustizia basata sui valori fondanti della democrazia".

Quando questa riforma, effettivamente, vedrà la luce?

"Trattandosi di una legge di modifica della Costituzione, il testo ha bisogno di essere approvato da ciascuna Camera con due

successive deliberazioni a un intervallo di almeno tre mesi. La riforma potrà dirsi approvata se nella seconda votazione entrambe le Camere approvano la legge con una maggioranza dei due terzi dei rispettivi componenti".

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