"Rimpatriare gli illegali". L'asse Italia-Bangladesh contro i migranti irregolari

Bilaterale al G20 in India tra il ministro Lollobrigida e l'omologo Abdur Razzaque: "Rimpatriare chi arriva illegalmente nella nostra Nazione o chi ha commesso un reato"

"Rimpatriare gli illegali". L'asse Italia-Bangladesh contro i migranti irregolari
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Promuovere un modello di collaborazione tra gli Stati per affermare un principio sacrosanto: i migranti regolari vanno inseriti in percorso di formazione e inclusione, mentre bisogna agire tempestivamente per rimpatriare chi è arrivato sulle nostre coste in maniera illegale o si è reso protagonista di un reato. Va in questo senso l'incontro che si è tenuto tra Italia e Bangladesh nel corso dei lavori del G20 in India.

In occasione del colloquio bilaterale tra Francesco Lollobrigida e l'omologo Mohammad Abdur Razzaque a Hyderabad si è registrato "un altro passo avanti" nell'ottica della formazione di migranti provenienti dal Bangladesh. Il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare ha puntato l'attenzione su quanto sia importante l'organizzazione di corsi formativi prima delle partenze, giudicata la strada giusta per favorire un processo di integrazione in Italia "affinché gli immigrati regolari possano conoscere le tecnologie e i metodi di produzione italiani".

Allo stesso tempo Lollobrigida ha ribadito la necessità di prevedere una stretta per arginare gli sbarchi illegali: a tal proposito è stato chiesto di rendere più semplici le regole per il rimpatrio "di chi arriva illegalmente nella nostra Nazione o di chi ha commesso un reato". Da qui l'impegno per creare un tavolo di lavoro composto dai ministeri dell'Agricoltura, del Turismo e degli Interni di Italia e Bangladesh con la finalità di contrastare il fenomeno di flussi irregolari "causati principalmente dalla povertà".

Di recente Lollobrigida ha incontrato Shameem Ahsan, ambasciatore del Bangladesh in Italia, con cui sono state poste le basi per collaborare "su un'immigrazione legale, dignitosa, con processi di formazione e, allo stesso tempo, contrastare fermamente quella illegale tramite i rimpatri". L'esponente del governo Meloni ha inoltre insistito sull'esigenza di dotare le forze dell'ordine di tutti gli strumenti idonei di massima prevenzione, denunciando che un'immigrazione irregolare "porta delle degenerazioni".

È questa la rotta tracciata fin da sempre dal centrodestra, che ora è al timone del nostro Paese con una visione ben precisa: la coalizione ritiene che la giusta formazione sia un elemento indispensabile per una corretta inclusione, da intendere come un valore aggiunto. Il tutto senza ovviamente dimenticare la lotta agli scafisti e all'immigrazione irregolare, che rappresentano fronti su cui è fondamentale intervenire rapidamente.

In tal modo il governo guidato da Giorgia Meloni continua a muoversi in attesa di una risposta efficace e comune da parte dell'Unione europea.

A inizio giugno è stato raggiunto un accordo al Consiglio degli Affari interni: l'intesa è servita per approvare i due pacchetti legislativi sulle procedure di frontiera e sulla gestione dell'asilo. Il patto è stato approvato dopo lunghe trattative e tavoli bilaterali, riuscendo a sbrogliare il nodo sulla definizione dei Paesi terzi sicuri dove inviare i migranti che non ricevono asilo.

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