«A volte sembra quasi che contrastare gli evasori sia una colpa e ci si preoccupi più di questo che degli ospedali che chiudono, delle scuole che non hanno fondi o della carenza di servizi perché le risorse sono insufficienti». Ernesto Maria Ruffini, dalle colonne del Corriere della Sera, difende il suo operato da direttore dell'agenzia dell'Entrate e rivendica con orgoglio il calo di circa il 30% dell'evasione fiscale e il record di 31 miliardi recuperati in un solo anno. Ma è proprio tutto oro ciò che luccica?
Secondo il direttore di Open, Franco Bechis, la realtà sarebbe ben diversa da quella descritta da Ruffini dato che la cifra record di 31 miliardi non comparirebbe in nessun documento consuntivo ufficiale. L'Agenzia delle Entrate, infatti, ha comunicato di avere recuperato dall'evasione ben 20,1 miliardi di euro nel 2017 e 16,2 miliardi di euro nel 2018, mentre nel 2019 ne ha riscossi altri 19,9 miliardi. Nel 2020, anno della pandemia, i miliardi recuperati sono stati 12,7 mentre nell'anno successivo, ancora condizionato dal Covid, si è arrivati alla cifra di 13,7 miliardi di euro. Nel 2022, con
Mario Draghi a Palazzo Chigi, l'Agenzia delle Entrate ha raggiunto i 20,2 miliardi di euro che sono saliti a 24,7 nel 2023, primo anno di governo Meloni.
Ora, visto e considerato che in tutti questi ultimi anni la cifra citata da Ruffini non compare da nessuna parte è possibile dedurre che questi sbandierati 31 miliardi siano stati recuperati proprio nel 2024, ma si tratta di dati non ancora disponibili perché l'anno in corso non si è concluso. Se così fosse, il record storico spetterebbe proprio al vituperato governo Meloni che Ruffini accusa di non aver fatto abbastanza per contrastare l'evasione fiscale. I conti, però, non tornano. L'Agenzia delle Entrate, infatti, ha dichiarato di avere recuperato un totale di 127,5 miliardi di euro tra il 2017 e il 2023, ma il ministero dell'Economia nel 2016 stimava che il totale dell'evasione ammontava a 108,3 miliardi di euro. «Se fossero veri i dati comunicati in questi anni in gran parte dallo stesso Ruffini in Italia oggi non dovrebbe esserci nemmeno un evasore fiscale e della lotta al sommerso non si dovrebbe nemmeno più parlare, visto che il fisco avrebbe recuperato tutto e perfino 19,2 miliardi più del dovuto», spiega Franco Bechis su Open
che sentenzia: «Quindi ogni anno vengono raccontate un po' di favole da Ruffini come da chi l'ha preceduto alla guida della Agenzia delle Entrate». In realtà, negli ultimi dieci anni l'evasione fiscale si è leggermente ridotta soprattutto grazie al Covid perché nel periodo della pandemia, tra lockdown e attività che sono state costrette a chiudere per colpa della crisi, il Pil italiano è crollato e, di conseguenza, essendoci stata meno ricchezza prodotta, è calata anche la stima sulla evasione fiscale. La percentuale reale degli evasori rispetto a chi ha sempre pagato le tasse, dunque, forse non è mai effettivamente cambiata.
Secondo un rapporto del Mef, infatti, la media dell'evasione nel quinquennio 2013-2018 è stata di 106,335 miliardi di euro all'anno, mentre quella relativa agli anni che includono la pandemia (2017-2021) è stata di 95,987 miliardi di euro l'anno, ossia 10,3 miliardi in meno. Un calo pari al 9,7% e non al 30% sbandierato da Ruffini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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