"Sabotaggi? Sarebbe gravissimo". Salvini chiede risposte sui treni guasti

I sospetti di sabotaggio alla rete ferroviaria italiana suscitano la reazione del vicepremier e ministro, che ora chiede risposte "inequivocabili e rapide". Il Pd polemizza ancora

"Sabotaggi? Sarebbe gravissimo". Salvini chiede risposte sui treni guasti
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Matteo Salvini ora chiede risposte inequivocabili. E rapide. Le ipotesi di sabotaggi e di danni causati volontariamente alla rete ferroviaria italiana hanno provocato un'immediata presa di posizione del ministro dei trasporti e leader leghista, da giorni usato dalle opposizioni come capro espiatorio per i numerosi guasti ai treni. L'esposto presentato dal Gruppo Fs in questura, nel quale si evidenziano sospetti di manomissioni per i tipi di guasti e per la loro frequenza, ha infatti aperto un nuovo inquietante scenario sul quale ora è proprio Salvini il primo a pretendere chiarezza.

"Sabotaggi? Danni causati volontariamente? Ritardi organizzati? I dubbi e i sospetti di Fs sono stati depositati ufficialmente alle autorità competenti. Auspico risposte inequivocabili e rapide, perché sarebbe gravissimo fare battaglia politica sulla pelle dei lavoratori e dei pendolari", ha scritto il vicepremier e ministro sulla piattaforma X. "Da parte mia - ha quindi aggiunto - ribadisco di seguire quotidianamente e con la massima attenzione quanto accade sul fronte dei trasporti e sono pronto ad andare a riferire in Parlamento".

Nelle scorse ore, lo stesso Salvini aveva anche replicato alla sinistra e in particolare a Matteo Renzi, che con toni accalorati aveva chiesto le sue dimissioni per il caos treni (come se il ministro fosse un macchinista o un addetto al funzionamento della rete ferroviaria). "Per recuperare i danni del malgoverno della sinistra, abbiamo avviato un piano da 100 miliardi di investimenti per le infrastrutture ferroviarie, con oltre 1.200 cantieri già attivi per recuperare decenni di ritardi sulle ferrovie di questo Paese, ma Renzi se la prende con me…Ma non doveva ritirarsi dalla politica?", aveva osservato il vicepremier.

Intanto, i sospetti delle Fs su presunti sabotaggi finivano sul tavolo dei magistrati della procura di Roma, che avvieranno un fascicolo per fare chiarezza su quanto sta avvenendo negli ultimi mesi sui binari di tutta Italia. La denuncia della società è stata presa in carico dalla Digos della Questura di Roma, che invierà poi l'informativa a piazzale Clodio nei prossimi giorni. Non è escluso che si possa procedere non solo per il reato di danneggiamento, interruzione di pubblico di servizio ma anche per terrorismo, così come avvenuto già in passato in alcuni processi a carico di attivisti No Tav.

In questo contesto, dalle opposizioni continua il tiro al bersaglio. Con Elly Schlein pronta a cavalcare la situazione ferroviaria per attaccare il governo. "Salvini sta sempre e ovunque salvo dove dovrebbe stare.

Ma è anche responsabilità di Meloni, si dirà di lei che quando governava lei non c'era un treno che arrivasse puntuale", ha affermato la segretaria Pd, puntualissima - è proprio il caso di dirlo - nell'esercizio della polemica fine a se stessa.

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