Finite le vacanze, anche i sindacati tornano a lavoro. Maurizio Landini, segretario della Cgil, ha inviato una lettera al presidente del Consiglio chiedendo un incontro con le parti sociali più rappresentative. Alla base della sua richiesta ci sono: il rinnovo dei contratti, la crescita dei salari e delle pensioni, una legge sulla rappresentanza e il salario minimo. E ancora, il superamento della precarietà e un piano straordinario di assunzioni nel settore pubblico. Richieste che dal sindacato arrivano in massa ora che a Chigi è presente un governo di centrodestra e che mai erano state avanzate con simile insistenza nel passato, con tanto di sciopero preventivo già convocato.
Tutto questo, scrive Landini nella missiva, "per verificare le condizioni di avvio di un confronto negoziale", sia "in termini di risorse da inserire nella legge di bilancio, sia in termini di recupero dei ritardi nei rinnovi, sia in termini di intervento fiscale per sostenere aumenti salariali netti adeguati alla situazione inflattiva". Landini, inoltre, chiede al governo "la definizione di una legge sulla rappresentanza che cancelli i contratti pirata, certifichi la titolarità dei soggetti negoziali, assegni così valore generale di legge ai contenuti economici e normativi dei contratti collettivi nazionali di lavoro stipulati". Per Landini, "il superamento di una precarietà nel lavoro non più sostenibile: è il momento di affermare la stabilità nei rapporti di lavoro e la parità di diritti tra tutte le persone che per vivere devono lavorare, ciò a valere anche nel sistema del lavoro in appalto; la realizzazione di un piano straordinario di assunzioni in tutto il settore pubblico (dalla sanità all'istruzione) comprensivo della stabilizzazione del personale ancora precario".
In un intervento precedente effettuato sul Quotidiano nazionale, Maurizio Landini aveva anche avanzato la proposta di indire un referendum per superare il Jobs Act, considerata dal segretario della Cgil una legge precarizzante: "Se governo e Parlamento non intervengono siamo pronti nei prossimi mesi a prendere in considerazione un referendum per abrogare quelle leggi folli".
La lettera inviata da Landini a Meloni nasce dalla decisione di affidare al Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro il compito di elaborare una proposta entro 60 giorni sul salario minimo. Una scelta non condivisa dai sindacati perché, secondo il segretario della Cgil, "non è il posto giusto per una mediazione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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