"Non ci intimidisce". E l'imam estremista di Bologna si becca anche una denuncia

In risposta all'interrogazione parlamentare in cui si chiedeva la sua espulsione, l'imam di Bologna ha accusato politici e giornalisti di mentire. Kelany: "Continueremo a batterci"

"Non ci intimidisce". E l'imam estremista di Bologna si becca anche una denuncia
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Si complica sempre di più la posizione dell'imam di Bologna, Zulfiqar Khan. Dopo l'interrogazione parlamentare presentata da Sara Kelany, responsabile immigrazione per Fratelli d'Italia e deputato della Camera, e dal senatore Marco Lisei, la guida del centro culturale di Bologna ha criticato aspramente sia i politici che i giornalisti che hanno scritto di lui, riprendendo alcuni passaggi dei suoi sermoni. Da parte degli esponenti di Fratelli d'Italia, la richiesta nei confronti dell'imam di origine pakistana è stata molto chiara: espulsione. Lo stesso si definisce un estremista e difende questa sua posizione nei confronti dell'islam, accusando i giornalisti di non sapere il significato in italiano di questa parola e di mentire nel raccontare le sue esternazioni.

Ma a seguito delle ultime esternazioni dell'imam, Kelany ha rilasciato un'altra nota particolarmente aspra nei confronti di Khan: "Dopo l'interrogazione presentata da me alla Camera e dal senatore Lisei al Senato, ripresa da numerosi giornali, si scaglia contro la politica ed il giornalismo, affermando che avremmo mentito e che le frasi a lui attribuite sarebbero state decontestualizzate". Ma, sottolinea l'onorevole di Fratelli d'Italia, è "difficile decontestualizzare frasi come quelle pronunciate in più occasioni da questo signore, che ripetutamente inneggia all'antisemitismo, invocando punizioni di Allah per chiunque sia un 'infedele'". Sappia, ha concluso il deputato, "che non ci intimidisce e che continueremo a batterci per il primato dei diritti e dei valori dell'Occidente sulla legge sharitica. In Italia non c'è spazio per i predicatori di odio e morte".

Per altro, nella giornata di ieri, contro Zulfiqar Khan è arrivata anche la presa di posizione del console onorario israeliano per Toscana, Emilia Romagna e Lombardia, che ha annunciato la presentazione di una denuncia nei suoi confronti. "Procederò a denunciare per istigazione all'odio razziale, all'omicidio e al terrorismo", ha dichiarato Marco Carrai, sottolineando che l'imam "nel corso di un sermone, oltre ad appellare come pedofili ed assassini gli israeliani, ha testualmente detto che vanno ammazzati tutti uno per uno, senza differenza tra anziani o bambini comprese le donne incinta".

Oltre alla denuncia, spiega il console onorario, verrà inviata una lettera al presidente della Repubblica "in quanto garante della Costituzione, affinché intervenga contro queste derive razziste che non trovano spazio nel nostro Paese e nella sua Costituzione. Stessa missiva sarà inviata al sindaco di Bologna, sul cui territorio viene permesso impunemente di pronunciare queste farneticazioni".

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