Anche il mondo della fisica italiana è in festa per il Nobel assegnato a Higgs e Englert. La motivazione del premio cita infatti i due esperimenti che hanno visto la particella protagonista, condotti nel Large hadron collider (Lhc) del Cern di Ginevra. «Gli italiani - spiega il presidente dell'Istituto nazionale di fisica nucleare Fernando Ferroni - hanno costruito le parti più importanti dell'acceleratore, come il calorimetro che ha permesso di vedere il bosone di Higgs».
Italiani anche i due rappresentanti - e membri di spicco - del team che ha condotto gli esperimenti poi culminati, nel luglio del 2012, con l'annuncio della scoperta della particella: Guido Tonelli («me lo aspettavo», ha esultato ieri) e Fabiola Gianotti («è stato un risultato ottenuto grazie a tanti italiani. È un momento bellissimo» il suo commento). Ma sono oltre 600 i ricercatori italiani che hanno contribuito alla conferma delle teorie di Higgs con il loro lavoro a Ginevra.
Festeggia anche Luciano Maiani, ex presidente del Cnr e direttore generale del Cern di Ginevra, che vede in questo Nobel un riconoscimento alla fisica europea.
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