Sciopero, saltano 1,2 milioni di visite

L'agitazione di medici e infermieri. E Schlein lancia la crociata Pd sulla sanità

Sciopero, saltano 1,2 milioni di visite
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Lo sciopero dei medici ha fatto saltare - stime degli stessi sindacati - 1,2 milioni di visite, di esami e di interventi chirurgici programmati. La serrata di medici e infermieri (con tanto di manifestazione a Roma) ha riguardato l'85% del personale sanitario ed è stata decisa per protestare contro una Finanziaria colpevole di non garantire risorse «sufficienti» per il Sistema sanitario nazionale. «È vero che l'attuale Governo ha stanziato più risorse in assoluto per il Fondo sanitario nazionale - recita l'appello firmato dai sindacati dei medici Anaao Assomed e Cimo-Fesmed e il sindacato degli infermieri Nursing Up -, ma le stesse sono spalmate nei prossimi 5 anni e, al netto dei rinnovi contrattuali, sono ben al di sotto del tasso inflattivo, quindi non in grado di sostenere un Servizio sanitario già in grande difficoltà» I sindacati, inoltre, ricordano che servirebbero interventi strutturali e non pochi singoli atti legislativi per ridurre le liste d'attesa.

«I cittadini - si legge ancora nell'appello - sono arrabbiati perché la nostra sanità non assicura pienamente il diritto alle cure, i sanitari lo sono ancor di più perché sottopagati, denunciati e le aggressioni di tutti i giorni testimoniano che esiste una vera emergenza sociale che il Governo è tenuto a prendere in seria considerazione».

Medici e infermieri tra l'altro hanno i contratti fermi da anni e sono tra i meno pagati d'Europa (anche se in linea con quanto prendono i loro colleghi in Spagna e Francia). Da tempo si registra, inoltre, un'emorragia dei medici, soprattutto nei reparti di Pronto soccorso. E intanto l'Ocse denuncia che nel prossimo anno potrebbero andarne in pensione oltre 40mila.

Nel corso della manifestazione che si è tenuta a Roma si è sottolineato che tra le ragioni della protesta emergono soprattutto la «mancata detassazione di una parte della retribuzione» e la «mancata attuazione delle norme riguardanti la depenalizzazione dell'atto medico e sanitario».

La protesta di medici e infermieri è stata cavalcata dai rappresentanti delle forze d'opposizione. Che vedono in questa protesta nelle prossime serrate (a iniziare dallo sciopero del personale ferroviario di alcune sigle autonome delle Fs, in programma tra sabato e domenica, per finire allo sciopero generale del 29 novembre) l'acme di questo «autunno caldo» contro la Finanziaria.

In prima fila anche la segretaria dem Elly Schlein. Offre sostegno al personale sanitario e avverte: «Andremo avanti con la grande mobilitazione sulla sanità perché la salute non è una merce. Andremo nei luoghi di cura ad ascoltare le testimonianze di chi lavora e dei cittadini». Per «curare» la sanità la ricetta dem è semplice. «La sanità pubblica ha bisogno di più risorse e di una riforma complessiva - spiega la segretaria del Pd -. La sanità del futuro è una sanità di prossimità che arriva vicino alla casa delle persone. La campagna della sanità pubblica si intreccia per questo con la nostra mobilitazione per pagare meglio medici, infermieri e anche insegnanti nelle aree interne».

Lo stesso ministro Orazio Schillaci non nasconde le criticità del sistema. «La crisi del personale sanitario che stiamo osservando non ha solo ragioni economiche - spiega il ministro all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università Vita-Salute del San Raffaele -. Veniamo da decenni di turni spesso massacranti, di burnout, di prospettive di carriera limitate.

A tutto ciò vogliamo rispondere anche con la riorganizzazione e l'implementazione della sanità territoriale e ospedaliera, che stiamo portando avanti con il Pnrr, per permettere al personale medico di lavorare meglio e di essere giustamente gratificato».

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