"Sconfitta netta". Schlein ammette il ko e rilancia l'ammucchiata rossa

La leader Pd ritratta la narrazione sulla destra in affanno e ammette la sconfitta. Poi rilancia l'idea dell'ammucchiata rossa per battere gli avversari: "Da soli non si vince, c'è da ricostruire un campo alternativo"

"Sconfitta netta". Schlein ammette il ko e rilancia l'ammucchiata rossa
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Come non detto. Risultati dei ballottaggi alla mano, Elly Schlein si è rimangiata tutto. "È una sconfitta netta. Il vento a favore delle destre è ancora forte e c'è ancora", ha dichiarato la leader Pd nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa dopo una lunghissima e complicata riunione di segreteria. Stavolta non c'erano "supercazzole" retoriche che tenessero e la deputata dem non ha potuto fare altro che ammettere la disfatta elettorale. "Sapevano che sarebbe stata difficile, ci vuole tempo per costruire un centrosinistra vincente. Il fatto che il Pd sia il primo partito nel voto di lista non è una consolazione", ha commentato col tono serioso di chi non ha visto il proprio partito surclassato dal centrodestra.

First reaction? Shock, avrebbe detto qualcuno che dalle parti del Nazareno ci era pure passato. La reazione istintiva della Schlein è stata quella di guardare ancor più a sinistra, evocando quell'ammucchiata rossa che al momento è ancora solo un desiderio inespresso. "È evidente che da soli non si vince. C'è da ricostruire un campo alternativo, che credibilmente contenda alla destra la vittoria. Ma la responsabilità di costruire questo campo non riguarda solo il Pd. Nei capoluoghi è andata male è andata meglio nei comuni medi", ha osservato Schlein, di fatto alludendo alle reticenze dei Cinque Stelle verso un'alleanza progressista coi dem. Chissà se cambierà qualcosa, ora che pure i pentastellati sono finiti ko ai ballottaggi.

Il segretario dem ha però evitato di intestarsi in pieno la sconfitta, spiegando invece ai cronisti che il percorso di rinnovamento del partito - tanto richiesto dalla base - è appena iniziato. "Non si cambia in due mesi e il cambiamento non passa da singole persone. Serve un tempo più lungo per ricostruire fiducia e un centrosinistra nuovo e competitivo". Per articolare un progetto politico ci vuole del tempo, questo è vero, ma il paradosso è che a parlare di fulmineo "effetto Schlein" erano stati gli stessi dem. La narrazione dell'onda di destra fermata dai progressisti era arrivata proprio dal Nazareno, rilanciata poi con altrettanta convinzione dalle pagine di Repubblica. "Pd in salute, la destra invece frena", aveva garantito Elly, promettendo vittorie ai ballottaggi.

Toh, oggi invece scopriamo (anzi, loro stessi scoprono) che non era così. "Noi continueremo a rimboccarci le maniche, a lavorare con ancora piu sforzo, e lo stiamo facendo a che in queste ore per rilanciare sulla nostra proposta, sui temi cruciali per noi per il futuro del Paese.

Ma nel frattempo questa è una sconfitta e come tale la viviamo", ha ammesso Schlein. Il cortocircuito è però dato dal fatto che gli elettori abbiano bocciato proprio quella proposta politica, scegliendone l'alternativa più convincente.

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