Il contrasto tra Vincenzo De Luca e Elly Schlein diventa sempre più marcato. Eloquente è il viaggio che la segretaria nazionale del Partito Democratico si presterà a fare all'inizio della prossima settimana a Salerno, proprio nel feudo del governatore-sceriffo. L'occasione sarà un tour politico nel Sud Italia ma, inevitabilmente, si trasformerà in uno sgarbo in piena regola che rende plastico il grado di scontrosità toccato dai rapporti tra la leader dem e il più spigoloso tra i (pochi) presidenti di Regione in carica targati Pd.
Tutto nasce dalla scelta di De Luca di essersi schierato con Stefano Bonaccini alle primarie del partito. Un appoggio che ha coinvolto anche il figlio Piero, coordinatore per il Sud della mozione congressuale riferita al governatore dell'Emilia Romagna. Quest'ultimo adesso traballa vistosamente nel suo ruolo da vicecapogruppo alla Camera, come del resto De Luca non se la passa granché bene in vista del suo tanto agognato terzo mandato alla guida della sua Campania, come invece l'accordo con Bonaccini avrebbe previsto.
Una guerra che dura da più di due mesi
E invece a trionfare (più o meno a sorpresa) nel voto aperto a tutti i simpatizzanti piddini è stata la Schlein, la quale ha deciso di compiere la propria personale vendetta politica (e personale) sbarrando la strada al tris di 'o Sceriffo. Non pienamente soddisfatta, poi, l'ex europarlamentare gli ha pure commissariato il partito regionale nominando l'ex viceministro dell'Economia Antonio Misiani. La stessa cosa ha fatto con la federazione di Caserta, territorio di Gennaro Oliviero, che è il presidente del Consiglio regionale, dove ha invece spedito Susanna Camusso.
Dal canto suo, De Luca gliele aveva cantate chiara e, pur non nominandola mai, aveva nettamente messo in chiaro la questione: "Le cose campane si decidono in Campania, non a Roma o alle Nazioni Unite". E promettendo: "Mettetevi in pace: io mi candiderò in eterno". L'alterco a distanza è proseguito negli ultimi giorni fino ad arrivare al sarcasmo sull'armocromista della segretaria: "Io sarei in grado di proporre un risultato cromatico di gran lunga migliore rispetto alla Chicchio". E siamo all'oggi, con la Schlein che scende da Roma a Salerno per non incontrare il governatore campano.
E avere come avversario interno un peso massimo come Vincenzo De Luca non è esattamente una passeggiata di salute. Per chi, nella sinistra, sognava una "svolta di Salerno", dovrà necessariamente restare ancorato alla mossa di Togliatti nel '44.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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