"Ci ha messo la faccia". La candidatura della Meloni piace agli italiani

Una ricerca di Vis Factor afferma che l'annuncio della premier di ieri pomeriggio, condito dalla frase "Scrivete solo Giorgia sulla scheda", ha riscosso un sentiment positivo di oltre il 60% dei cittadini

"Ci ha messo la faccia". La candidatura della Meloni piace agli italiani
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Gli italiani promuovono la candidatura di Giorgia Meloni alle elezioni europee come capolista di Fratelli d'Italia in tutte le circoscrizioni. È quanto emerge da una ricerca condotta da Vis Factor, società leader a livello nazionale nel posizionamento strategico, per l'agenzia Adnkronos. Attraverso i risultati prodotti Human, la propria piattaforma di web e social listening realizzata interamente con algoritmo a base semantica italiana, si scopre che l'annuncio fatto dal capo del governo ieri pomeriggio a Pescara, in occasione della conferenza programmatica di FdI, ha riscosso un sentiment positivo dei cittadini pari al 60,4% del corpo elettorale. Non solo, ma tra i concetti più digitati in relazione al tema della candidatura della presidente del consiglio Giorgia Meloni alle europee c'è "scrivi Giorgia", "cambiamo l'Europa" e "meno tasse".

"Si tratta di un risultato ampiamente positivo che va ben oltre il perimetro del consenso della coalizione di centrodestra", commenta Tiberio Brunetti, fondatore di Vis Factor, analista politico e imprenditore. Questo sta a significare che gli italiani "apprezzano il coraggio del presidente del Consiglio di misurarsi con queste elezioni a oltre un anno e mezzo di insediamento al governo. Meloni ci mette la faccia e mira a tirare la volata di Fratelli d'Italia, per ribadire il primato assoluto del partito all'interno del centrodestra ma, principalmente, a livello nazionale", prosegue Brunetti. L'invito diretto poi a "scrivere Giorgia" sulla scheda elettorale "è molto evocativo e dà un senso di prossimità umana della candidatura".

Insomma: la scelta adottata della premier potrebbe rivelarsi vincente e andare anche oltre le aspettative dettate dagli attuali sondaggi, che vedono il partito di Giorgia Meloni nettamente in testa e oltre il 26,5% preso alle Politiche del settembre 2022. Del resto è stata proprio lei a chiedere ai cittadini di confermarle il suo consenso personale: "Chiedo agli italiani di scrivere sulla scheda il mio nome, ma il mio nome di battesimo - aveva detto ieri -. La cosa di cui vado più fiera è che la maggior parte dei cittadini che si rivolge a me continui a chiamarmi semplicemente Giorgia. Io sono stata derisa per anni per le mie radici popolari, mi hanno chiamata pesciarola, borgatara. Ma io sono fiera di essere una persona del popolo".

"Se volete dirmi che ancora credete in me - aveva concluso - scrivete sulla scheda Giorgia, perché io sono e sarò sempre una di voi. Il potere non mi cambierà, il palazzo non mi isolerà. Io ho bisogno di sapere ancora una volta che ne vale la pena". Tiberio Brunetti nella sua analisi, tuttavia, intende comunque anche mettere in guardia Meloni sulle prossime future strategie di comunicazioni che caratterizzeranno la campagna elettorale per le Europee del prossimo mese e mezzo.

Perché il il claim "L'Italia cambia l'Europa" - per quanto forte e chiaro - potrebbe rischiare "di essere troppo velleitario nel medio periodo". Quindi adesso serve "dare una mission chiara a questa candidatura affinché sia coerente con le aspettative degli italiani e con l'azione di governo".

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