Se per PCorrector pure Dante è divisivo

Questo articolo è stato giudicato da PCorrect come «testo potenzialmente problematico per la sua capacità di suscitare dibattito». Ci sembra una buona notizia

Se per PCorrector pure Dante è divisivo
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Al momento è poco più di un gioco, ma è già abbastanza per destare più di qualche preoccupazione. Si chiama PCorrector ed è il primo esperimento in Italia di intelligenza artificiale applicata al politicamente corretto. La trovata, a metà tra la provocazione e il marketing, è dell'esperto di comunicazione Raffaele Alberto Ventura e lo scopo dichiarato è quello di evitare di fare danni linguistici con le proprie parole. Il problema è cosa s'intende per fare danni e PCorrector non ha dubbi: tutto quello che è divisivo. Quindi ogni cosa.

Ma non fermiamoci all'osservazione del dito e proseguiamo verso la Luna, perché questo bizzarro e un po' spaventoso esperimento di IA segna un ipotetico e asfissiante perimetro linguistico all'interno del quale rischiamo realmente di rimanere imprigionati. Giocare, anzi dialogare, con PCorrector è come vedere la propria immagine deformata dallo specchio della cultura woke più fondamentalista. E, badate bene, sotto i colpi del galateo «buonista» cade tutto, non solo commenti o idee fuori dal mainstream, anche ciò che all'apparenza è assolutamente innocuo. Persino una delle frasi più celebri del Sommo Poeta: «Non ragioniam di lor, ma guarda e passa». PCorrect riconosce la citazione dantesca, ma ci mette in guardia: «Il testo è ambiguo. Non viene evocata nessuna categoria specifica di persone o entità che potrebbe risultare offensiva o divisiva(...). L'autore di questo testo potrebbe essere giudicato come criptico o eccessivamente allusivo. Tuttavia, non possiamo escludere che qualcuno possa interpretare l'ambiguità come un tentativo di occultare un messaggio controverso».

Ma l'intelligenza artificiale, non paga di aver bacchettato Dante, si mette pure a riscrivere la Divina Commedia: «Un'alternativa alla frase potrebbe essere: Evitiamo di discutere di loro, proseguiamo semplicemente il nostro cammino, che mantiene la stessa idea, ma la rende più chiara e diretta evitando possibili malintesi».

È solo un gioco, ma dimostra una cosa: l'intelligenza artificiale applicata al politicamente corretto produce una stupidità fin troppo reale.

Ps. Questo articolo è stato giudicato da PCorrect come «testo potenzialmente problematico per la sua capacità di suscitare dibattito». Ci sembra una buona notizia.

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