Si sta per entrare ufficialmente nella fase "calda" del dibattito politico nazionale: prima di Natale verrà votata la legge di bilancio e poi, da gennaio, partirà la lunghissima campagna elettorale di circa sei mesi: si partirà da votazioni locali (ma non per questo irrilevanti) come le Regionali in Abruzzo, Sardegna, Basilicata e Piemonte a cavallo tra fine inverno e inizio primavera (e poi ancora Umbria) per arrivare infine alle importantissime elezioni europee del 9 giugno.
Ed è proprio per questo che Elly Schlein deve seriamente cominciare a serrare le fila con le altre forze di opposizione per tentare di dare una spallata al governo Meloni. Le alleanze diventano importantissime nelle regioni e nei comuni le cui istituzioni dovranno essere rinnovate ed ecco perché la segretaria del Partito Democratico deve sapersi interfacciare con tutti gli altri leader di centrosinistra.
Lei si sente continuamente con Giuseppe Conte, ma anche a Carlo Calenda (seppur recentemente divisi sullo sciopero dalla Cgil), come sostiene in un'intervista televisiva. "Abbiamo fatto un lavoro comune sul salario minimo, spero che si riesca a trovare un accordo anche sulla sanità pubblica, i cui i punti di critica delle opposizioni sono simili". Durante la puntata domenicale di "In mezz'ora", condotta su Rai3 da Monica Maggioni, la leader dem certifica l'ammucchiata rossa. Anche se ci tiene a sottolineare un elemento: ovvero che "un'alleanza non si costruisca su formule astratte o su grandi proclami, su sfide lessicali sul nome del campo", bensì invece "sui temi concreti, per essere più efficaci insieme contro questo governo".
A proposito di salario minimo, Schlein sfida nuovamente il governo su questo tema, naturalmente in compagni del Movimento Cinque Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra e Azione, con cui aveva portato in Parlamento una proposta di legge unitaria. Secondo l'ex europarlamentare l’esecutivo il vorrebbe "strappare la discussione: con un emendamento vogliono rinviare ulteriormente su un tema rispetto al quale abbiamo raccolto, con le opposizioni, 500mila firme". Il riferimento è alla richiesta della maggioranza alla commissione Lavoro di sospendere la discussione per sei mesi in attesa di un disegno di legge del governo. "Le persone che prendono 5 euro all'ora non possono aspettare un altro anno perché il governo manca di coraggio e non ha nemmeno il coraggio di dire sì o no".
Inevitabile, poi, ritornare sul suo rifiuto all'invito di Fratello d'Italia di partecipare alla prossima edizione di Atreju in programma a metà dicembre. La segretaria del Pd intende precisare che non sarebbe stato previsto comunque un confronto diretto con Giorgia Meloni nella festa di FdI e che la sua decisione di non accettare il suo invito dipendesse dal fatto che la Schlein pretende che il dialogo venga fatto "nel luogo deputato, il Parlamento".
Qua, prosegue il successore di Enrico Letta al Nazareno, "maggioranza e governo stanno calpestando la discussione, le prerogative parlamentari". Non solo, ma il Partito Democratico chiede al governo "di portare in Aula l'accordo con l'Albania. Il confronto su questi temi si faccia in Parlamento".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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