Paola Severino, ministro della Giustiza, come i suoi colleghi parte sulle vacanze. Per ritornare il 24 agosto. Con sulla scrivania tre dossier: intercettazioni, ddl anticorruzione e riforma della professione forense. La priorità? In un'intervista al Corriere della Sera il ministro parla della riforma forense, "importante perché gli avvocati sono tanti e si aspettano una legislazione che possa sottolineare e regolamentare il loro insostituibile ruolo".
La Severino risponde alle critiche delle associazioni di categoria, facendo presente che "nella versione definitiva del decreto" sulle professioni sono state accolte molte delle segnalazioni. E aggiunge: "L'Italia ha bisogno di un'avvocatura preparata, che sia all'altezza di un ruolo costituzionalmente riconosciuto".
Uno dei problemi da risolvere è quello dei neolaureati che prendono la professione forense come ripiego. Un punto su cui "c'è un'esigenza precisa che riguarda la riforma delle modalità d'accesso".
Il prossimo sarà quello di lanciare, insieme al ministro dell'Istruzione "un nuovo percorso di formazione per gli avvocati". Il percorso universitario sarà diviso in due fasi: "un triennio uguale per tutti e un biennio di specializzazione". Per decidere se si vorrà essere avvocati, notai o magistrati.
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