Incredibile: adesso pure il Partito Democratico ha scoperto che i migranti non sono un fenomeno così semplice da gestire. Eppure fino a pochissimo tempo fa li consideravano una "risorsa". Ma ora, niente più da fare: dopo avere predicato per anni un'accoglienza indiscriminata degli irregolari, attualmente i sindaci del Pd non vogliono accoglierli disperati nelle città che amministrano. Un'ipocrisia che naturalmente si trasforma in un'arma imbracciata in chiave anti-Meloni. Aumentano gli sbarchi la sinistra si accorge del problema per gettarlo addosso al governo. Se fino a pochissimi mesi fa s'invocava una "battaglia di civiltà" contro i "barbari" del centrodestra, ora gli amministratori rossi si lamentano che non è possibile accogliere tutti perché manca lo spazio. Insomma: vogliono più accoglienza ma meno immigrati.
Retromarcia di Bonaccini e Giani sui migranti
Uno degli ultimi è stato Stefano Bonaccini. "Nelle città è ormai emergenza arrivi", strepitava nei giorni scorsi. "Peccato che non ne parlino i telegiornali". E dire che il partito del presidente della Regione Emilia-Romagna fino a dieci mesi fa negava che l'immigrazione fosse un'emergenza. Tre settimane fa era stato il suo omologo Eugenio Giani a non volerne sapere di accogliere 3mila immigrati in arrivo da Lampedusa: "Il criterio scelto dal governo ci penalizza". Il governatore della Toscana dimenticava di essere succeduto a un paladino dell'accoglienza indiscriminata come Enrico Rossi.
Gori batte cassa
Il tutto ci riporta alla doppia morale del Pd e della sinistra radical-chic, che predica bene ma razzola male. Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, la butta sui soldi ha inviato una lettera di diffida al Viminale, piangendo di avere già sborsato 5 milioni di euro per i minori non accompagnati. Non solo, ma pochi giorni fa ha dichiarato: "Gli sbarchi fuori controllo, così si alimenta la fabbrica dei clandestini". Ebbene proprio lui, che nel 2019 era stato uno dei più severi nel bocciare il decreto Salvini perché "produce irregolarità e insicurezza".
Anche Matteo Biffoni, sindaco di Prato e responsabile Anci immigrazione, piange miseria: "Lo Stato in teoria ci darebbe 100 euro al giorno per ogni minore direttamente sotto la nostra responsabilità; ma spesso questa cifra non basta, perché deve coprire eventuali affitti, se non abbiamo strutture disponibili: e poi gli operatori, i consulenti linguisti, gli psicologi, oltre che il vitto e la garanzia di altri servizi quotidiani". Più recentemente ha aggiunto che "è tutto saltato, siamo sull'orlo del tracollo". Questo perché "con questi numeri, se ci vengono mandati ancora minori non accompagnati, noi non possiamo garantire che ci siano il rispetto delle condizioni stabilite per legge". La soluzione? Più soldi per il suo comune.
Il "modello sbagliato" del Pd
Il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, ha dovuto alzare bandiera bianca: "Siamo alla saturazione completa, abbiamo già superato il limite, oltre non possiamo andare". Nessun "mea culpa" grazie al quale si poteva rivedere la propria posizione sull'accoglienza indiscriminata. La colpa è solo dell'esecutivo: "Il governo la smetta di usare l'immigrazione come clava per motivi elettorali". Non si capisce il senso del collegamento, ma fa niente. Il caso più clamoroso di tutti è quello di Sergio Giordani, primo cittadino di Padova. "La città non vuole tendopoli, non vuole dover pagare conseguenze di modelli sbagliati". Che sono proprio i modelli utilizzati Pd, grazie al quale Giordani è stato eletto.
Sala teme "tensioni sociali"
Per non parlare di Beppe Sala. Già in passato il sindaco di Milano si era dimostrato allergico ai migranti: "Sul nostro territorio continuano ad arrivare migranti, in modo silenzioso e senza alcun coordinamento tra istituzioni nazionali e regionali - aveva denunciato -. Siamo preoccupati che la situazione possa sfuggire di mano" temendo che possano crearsi "tensioni sociali".
Eccone un altro che al tempo aveva "schifato" i decreti sicurezza con la sua sicumera: "Dobbiamo avere la consapevolezza che senza immigrati la città si ferma". E se lo sosteneva uno come lui, che ha trasformato Milano in un centro d'accoglienza a cielo aperto, c'è da credersi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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