
“Tra il 2016 e il 2017 quattro scosse di terremoto devastanti hanno provocato un danneggiamento enorme di una significativa parte del Centro Italia, più grande dell'intera Olanda. Dopo tante false partenze stiamo cercando di recuperare il tempo perduto e di rendere la ricostruzione oggetto di un'accelerazione significativa”. A dirlo è Guido Castelli, commissario straordinario per la ricostruzione del sisma 2016, nel corso della presentazione del suo libro "Mediae Terrae. Dopo il terremoto: la rinascita dell'Italia centrale oltre la fragilità del territorio" (Giubilei editore) che si è tenuta oggi in Senato.
“Un cambio di passo c'è finalmente stato e ora ci stiamo concentrando sulla seconda gamba di questa avventura, ossia dare smalto e brillantezza ai territori del cratere sismico, che dal punto di vista demografico, sociale ed economico erano già indeboliti", ha detto il senatore di Fratelli d’Italia alla presenza del ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci e del capogruppo di Fratelli d'Italia a Palazzo Madama, Lucio Malan. "Il libro 'Mediae Terraè è una cavalcata all'interno di questa complessità che consente di individuare un modello di intervento nelle aree interne il quale potrebbe essere proposto come nuova strategia nazionale delle aree interne", ha concluso Castelli.
Il saggio descrive la sua esperienza da commissario straordinario per la ricostruzione dopo il sisma del 2016-2017, che ha colpito una vasta area interna pari a 8 mila chilometri quadrati e che comprende l’Abruzzo, il Lazio, le Marche e l’Umbria. Un’area che ha avuto danni per 28 miliardi di euro e i cui territori sono diventati il luogo dove realizzare il Laboratorio Appennino centrale, che accanto alla ricostruzione materiale ha previsto anche la riparazione economica e sociale dei borghi colpiti. Un modello di rinascita che ha lo scopo di arginare lo spopolamento del territorio che è in atto già da tempo.
“Questo racconto è anche e soprattutto una strategia riferita a quelle aree interne appenniniche che vivono tre crisi contestuali – ha sottolineato il commissario straordinario - la crisi sismica, quella demografica e quella ambientale. Una strategia rivolta a tutte le aree interne d'Italia che possono guardare al futuro con più convinzione se mettono insieme tutto ciò che serve per dire ai nostri ragazzi 'non andate via, rimanete perché non è penalizzante vivere in questi posti carichi di storia e bellezza ma anche di possibile competitività"'.
“Questa presentazione, che raccoglie molte delle esperienze maturate dal Commissario Castelli nell’Appennino centrale, avviene in coincidenza con l’odierno voto al Senato Disegno di legge Emergenze. Non è un fatto casuale, era scritto nel libro del destino”, ha commentato il ministro Musumeci. Il ddl Sisma in discussione al Senato "pone limiti temporali nella fase di ricostruzione. Il dubbio non può diventare l'alibi per non decidere. Quindi tempi certi e poteri al commissario", ha detto Musumeci. Che ha poi spiegato: “Non abbiamo ancora raggiunto l'ottimo, ma questo disegno di legge forse ci aiuterà ad avvicinarci, non possiamo sederci sugli allori se vogliamo rispondere alle esigenze delle comunità". Per il ministro “all'Italia (servono) regole certe sulla terza fase che impegna la Protezione civile: quello della ricostruzione dopo che è stato riportato ordine e ripristino dei servizi essenziali”.
Secondo Musumeci il problema è che il legislatore ha sempre preferito, di volta in volta, varare una legge ad hoc anziché intervenire sul
tema della ricostruzione, mentre il disegno di legge che sarà approvato oggi “pone anche un limite temporale, quindi tempi celeri, procedure celeri, pieno coinvolgimento degli enti locali e maggiori poteri del Commissario”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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