La tentazione era davvero alta. Non ve lo nascondiamo. Anche questa settimana Chiara Ferragni avrebbe meritato un posticino sul podio dei peggiori. Il tentativo maldestro di Fedez per rilanciarla e i ringraziamenti costruiti ad arte qualche giorno dopo erano “ottimo” materiale per un premio. Poi, però, abbiamo pensato di evitare, altrimenti finiva che si montava la testa. Anche Fabio Fazio era in predicato per una medaglia, visto il complottismo anti Sanremo che si è inventato nei giorni scorsi, ma poi abbiamo graziato pure lui. Ecco, dunque, i tre peggiori della settimana.
Al terzo posto troviamo il sindaco Roberto Gualtieri. A Roma, dopo l’emergenza rifiuti (mai realmente risolta), arriva l’allarme inquinamento. E quale soluzione sfodera il Campidoglio? Il lockdown per i fragili. Tutti chiusi in casa. Un vero disastro capitale! Non che avessimo bisogno di prove ulteriori ma si conferma il fallimento totale delle politiche green attuate dal primo cittadino dem.
Al secondo posto abbiamo Emanuele Pozzolo, il deputato di Fratelli d’Italia che al veglione di Capodanno ha portato una pistola con cui, partito inavvertitamente un colpo, è stata ferita una persona. Non si sa granché della dinamica dei fatti (gli inquirenti sono al lavoro per capire cosa sia realmente successo) ma, al di là di tutto, già il portare una rivoltella ad una festa è una scelta scellerata. È banale dirlo ma, se l’avesse lasciata a casa, nessuno si sarebbe fatto male. Con fermezza il premier Giorgia Meloni ne ha chiesto la sospensione da Fratelli d’Italia. Uno schiaffo alla sinistra starnazzante che da giorni chiede dimissioni a destra e a manca (anche di chi non c’entra nulla con quanto accaduto).
Il peggiore di tutti questa settimana è Marcello Degni, consigliere della Corte dei Conti che su X si è messo a fare il verso all’ex capo della Procura di Milano, Francesco Saverio Borrelli. Torna il vecchio slogan “Resistere, resistere, resistere”. In un post Degni si è, infatti, lamentato con la sinistra perché non è riuscita bloccare la manovra. “Potevamo farli sbavare di rabbia”, ha scritto.
Concetto poi ribadito anche in una intervista a La Stampa. La Corte dei Conti dovrebbe essere un organo super partes che controlla i conti pubblici. Ma come può esserlo se al suo interno c’è chi tifa contro il governo? Così c’è il serio rischio che venga minata la democrazia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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