"Solo bugie", l'opposizione è un disco rotto

La sinistra sceglie polemiche e insulti. E il confronto Giorgia-Elly è già un caso tra i grillini

"Solo bugie", l'opposizione è un disco rotto
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Lei apre, loro insultano. Giorgia Meloni sceglie la sua avversaria e si dice disponibile a un confronto televisivo con Elly Schlein (foto). Pd, M5s, Verdi e Sinistra e fu Terzo Polo sfruttano la conferenza stampa del presidente del Consiglio per lanciare l'assalto. Le opposizioni si muovono come un solo uomo e commentano l'incontro di Meloni con i giornalisti parlando di «bugie», «falsità», «menzogne» e «tradimenti». Eppure la compattezza apparente del campo larghissimo è scalfita proprio dall'annuncio sul dibattito con Schlein. Dal Nazareno smorzano: «Bene che abbia accettato, ma non ci mettiamo a fare i caroselli». Dalle parti di Conte abbozzano.

Il duello con la segretaria dem comincia prima dell'inizio della conferenza stampa. Schlein mette le mani avanti e provoca sul caso Pozzolo: «Meloni proverà a difendere l'indifendibile, ribatteremo colpo su colpo». Ma invece il premier risponde alla sfida lanciata da Schlein su un match televisivo con il capo del governo. «Mi impegno volentieri a un confronto con Schlein. Credo sia normale, giusto che il presidente del Consiglio dei ministri si confronti con il leader dell'opposizione prima della campagna elettorale per le elezioni europee. Non mi sono mai sottratta», dice Meloni. Parte subito la trattativa per il duello. Sky Tg24 e Porta a porta sono i primi a prendere contatti con i due staff. «Siamo lieti della disponibilità di Giorgia Meloni ed Elly Schlein a un confronto, Sky Tg24 è già al lavoro per individuare data e regole condivise», spiega Giuseppe De Bellis, direttore della testata all news.

Le opposizioni preferiscono la polemica. «Meloni dice falsità e offende l'intelligenza di tutti raccontando che la sua pessima riforma costituzionale non tocca i poteri del presidente della Repubblica. Come sempre molta propaganda e attacchi ingiustificati all'opposizione», scrivono i capigruppo del Pd Chiara Braga e Francesco Boccia in una nota. L'ex ministro Andrea Orlando attacca sugli extraprofitti: «Meloni non ricattabile? Sicuramente tra gli indiziati non ci sono le banche». Per il deputato Arturo Scotto Meloni «è mitomane». «Oltre due ore di conferenza stampa per non dire nulla, e continuare con il solito atteggiamento vittimista», si legge sui social dei dem. Nel Pd si dicono allarmati per «l'inquietante evocazione di presunti condizionamenti di provenienza non meglio specificata».

Nel M5s tiene banco il confronto Meloni-Schlein. Dai vertici pentastellati dissimulano e lanciano frecciate ai dem: «Meloni sceglie sempre Schlein come avversaria, lei può scegliere chi vuole per un dibattito televisivo ma non potrà fare a meno di confrontarsi con Conte alle urne». Giuseppe Conte ci va giù duro sul patto di stabilità: «La presidente china la testa di fronte ai partner europei, è cintura nera di prese in giro ai cittadini». Fonti del M5s rispondono a Meloni, che ha accusato Conte di aver aiutato le banche: «I 400 miliardi del Decreto liquidità non erano un regalo, servivano a tenere insieme il tessuto produttivo».

Duro anche Matteo Renzi. «Dalle tasse ai migranti, mai sentite tante bugie tutte insieme», dice il leader di Iv. Maria Elena Boschi picchia sulla giustizia: «Sul giustizialismo Meloni mente senza contraddittorio». «Da Meloni poco o nulla su ciò che è importante, molte invettive e qualche gossip», scrive Carlo Calenda di Azione. Per Angelo Bonelli dei Verdi Meloni «dice cose non vere a reti unificate».

«Da Meloni solo slogan, imprecisioni e plateali bugie», scrive su X il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. Riccardo Magi, di Più Europa, affonda: «Meloni ha scelto il solito vittimismo, la solita tesi complottista».

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