Prima la passerella sulle navi Ong per promuovere l'accoglienza, poi lo scoppio del caso sulle cooperative mal gestite legate alla sua famiglia, oggi il deputato della sinistra Aboubakar Soumahoro si mostra in lacrime su Facebook, e si domanda la ragione degli attacchi nei suoi confronti.
Una parabola che forse l'ambizioso parlamentare eletto dall'alleanza Verdi-Si non si aspettava. In un monologo di 4 minuti Soumahoro si scaglia contro coloro che, a suo dire, "lo vogliono morto" e ribadisce più volte di lottare per i più deboli.
"Mi dite cosa vi ho fatto? È da una vita che sto lottando per i diritti delle persone. Ventanni per strada a lottare per la dignità delle persone, per dare una vita alle persone. La mia vita è stata caratterizzata dalla lotta contro qualsiasi forma di sfruttamento. Voi mi volete morto!", esordisce il parlamentare. "Ho sempre lottato, e lotterò contro i dipendenti dei miei genitori, qualora i loro diritti non fossero rispettati. Ma figuratevi se questa regola non sarà rispettata da parte mia, anche nei confronti della mamma della mia attuale compagna!", aggiunge.
Dunque, nel caso in cui venissero confermati certi racconti, Soumahoro si dice pronto a scontrarsi anche con le persone a lui più vicine.
"Sono stato dalla parte della dignità del lavoro, voi mi volete distruggere ma avete paura delle mie idee", rimarca. "Avete paura di chi lotta! Pensate di seppellirmi, ma non mi seppellirete! Sono giorni che non dormo, io non lotto solo per Aboubakar, non ho mai lottato per Aboubakar. Ho lottato per le persone che voi avete abbandonato", accusa.
Soumahoro prende poi le parti della compagna, spiegando che la donna è attualmente disoccupata e iscritta all'Inps, e che non possiede alcuna cooperativa. Invita a parlare con lei e con la suocera.
"Voi avete paura delle mie idee! Perché sapete che in Parlamento non vado a pulire la scrivania, ma per portare la dignità, i diritti, di chi avete abbandonato! Mi volete distruggere, ma non ci riuscirete!", prosegue, prima di citare il giornalista e attivista vittima della mafia Peppino Impastato. "La mafia è una montagna di me***, ma la montagna di fango non seppellirà le mie idee", dichiara Soumahoro. "Forse riuscirete a seppellirmi fisicamente, ma non riuscirete mai a seppellire le nostre idee. Sono le idee degli invisibili, dei pensionati, di famiglie che non vivono più, di giovani, di lavoratori abbandonati, dei migranti... Quel mondo che voi avete abbandonato!", aggiunge.
"Voi mi disprezzate, mi odiate, e io vado fiero di questo vostro odio. Volevate il 'negro di cortile', ma io non lo sono mai stato! Ho le mie idee, sono una persona integra, pulita, con una rettitudine morale!", accusa.
"Io sono Aboubakar Soumahoro, nato 42 anni fa in Costa d'Avorio, lustratore di scarpe, figlio di un contadino e di una casalinga, e mi hanno sempre insegnato il valore della ricchezza spirituale, e a non essere mai tentato dalla ricchezza materiale. Non ho mai voluto tradire quei valori. Voi mi volete morto, ma non riuscirete ad uccidere le mie idee", conclude.
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