Stadio di Monza, Galliani avverte: "Su Berlusconi parole oscene, non è finita qui"

L'amministratore delegato si scaglia contro la sinistra anti-Berlusconi: "Dalla sinistra parole infamanti". E annuncia possibili azioni legali: "Gli avvocati decideranno se querelare"

Stadio di Monza, Galliani avverte: "Su Berlusconi parole oscene, non è finita qui"
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Se nel merito la notizia si può accettare è nel metodo che la sinistra continua a perseverare nell’errore. Il consiglio comunale, a meno di ulteriori sviluppi, ha deciso che lo stadio Brianteo non sarà intitolato alla memoria del presidente Silvio Berlusconi. Poco male, sembra dire Adriano Galliani incalzato nel merito dal Corriere della Sera. A fare infuriare l’amministratore delegato del Monza sono i soliti insulti che una parte della sinistra ha riservato al Cavaliere.

La storia è nota. Martina Sassoli del Gruppo misto aveva presentato, il 12 giugno del 2023, una mozione nel quale si chiedeva che l’impianto di Monza venisse intitolato all’ex numero uno di Forza Italia. Niente da fare. Dopo il continio tira e molla, la mozione è finita all’ordine del giorno ma, a causa di un dibattito infuocato e colmo insulti, è stata la stessa firmataria a rinunciare ritirando la sua stessa mozione. Dalle frecciate sul “pullman di prostitute” agli attacchi più infamanti, dai rapporti con la P2 ai collegamenti con la mafia. Tutto questo non sembra convincere Galliani. “Sono state pronunciate parole infamanti, veramente oscene, spaventose”, ha esordito in una intervista al Corriere della Sera.

L’attacco da parziale diventa intero: “Il problema non è se l’autorizzazione è stata concessa o meno. Ma ho trovato offensivo che Lorenzo Gentile, un ragazzo di poco più di 20 anni, consigliere del Pd, abbia tuonato contro l’opportunità di accordare il tributo adducendo giustificazioni pazzesche. Tipo i presunti legami con la mafia e la P2”. E sulla promessa di Berlusconi del “pullman di prostitute”, ricordato sempre dai dem, Galliani si toglie qualche sassolino dalla scarpa: “Mi dica lei cosa c’entra. Il consiglio poteva prendere tempo, decidere che sarebbe stato più opportuno aspettare dieci anni prima di una scelta definitiva, qualsiasi cosa ma non scadere in questa discussione squallida”.

Di sicuro, si apprende, “non è finita qui”. Galliani annuncia così possibili azioni legali volte a difendere la memoria del Cav. “Davanti ad affermazioni di tali gravità, saranno gli avvocati della Fininvest a decidere se andare fino in fondo e querelare chi le ha pronunciate”, precisa l’ad con dovizia di particolari.

Da qui il messaggio al centrosinistra intero: “Non ce l’ho con il sindaco Paolo Pilotto che è una brava persona ma bisogna ammettere che la maggioranza di centrosinistra non ha voluto rendere omaggio a Berlusconi”.

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