Hai voglia a chiamarlo saggio. La verità è che Valerio Onida nell'ultimo periodo è diventato il re delle uscite a vuote. Prima la telefonata con la finta Hack, in cui confessava che i saggi di Napolitano servivano a poco se non a prendere tempo, ora quella degli stipendi dei giudici della Consulta. Ricapitoliamo. L'ex giudice costituzionale dal 1996 al 2005, intervistato su Radio24, alla trasmissione "24 Mattino", parla degli stipendi dei suoi colleghi. Stipendi che vanno dai 549 mila euro del presidente ai centomila euro di un componente del collegio. Cifre da capogiro. Peccato però che per il saggio Onida trattasi di "retribuzione congrua" perché "la legge costituzionale 153 dice che non può essere inferiore a quella del più alto magistrato della giurisdizione ordinaria. Noi non possiamo cumulare nient'altro, quindi per garantire l'autonomia del giudice è giusto che guadagni in modo da essere indipendente e non a rischio corruzione". Si parla tanto di sprechi e di spending review, ma guai a colpire la macchina della Consulta.
E pensare che i giudici italiani guadagnano il triplo dei colleghi statunitensi e il doppio dei giudici britannici. Ma poco importa. Così come conta poco che le toghe usufruiscano di una serie di benefits pagati dallo Stato: dalle auto blu agli sconti per i trasporti di ogni tipo, dal cellulare al pc portatile fino alla foresteria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.