Strage di Bologna, confermato l'ergastolo per Gilberto Cavallini

I giudici della prima sezione penale della Corte di Cassazione hanno confermato quanto scritto nella requisitoria della procura generale della Cassazione, ossia che Cavallini ha contribuito "all'impresa criminosa" compiuta da Giusva Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini

Strage di Bologna, confermato l'ergastolo per Gilberto Cavallini
00:00 00:00

Confermato l'ergastolo per Gilberto Cavallini. I giudici della prima sezione penale della Corte di Cassazione hanno dunque rigettato il ricorso della difesa di Cavallini, presentato dagli avvocati Gabriele Bordoni e Alessandro Pellegrini così come richiesto dalla procura generale solo pochi giorni fa.

Il 72enne Cavallini si trova in regime di semilibertà a Terni dove sta scontando diversi ergastoli per banda armata e per gli omicidi commessi tra il 1979 e il 1981, tra cui quello del giudice Mario Amato. L'ex Nar è ritenuto uno dei responsabili dell'attentato per il quale sono già stato condannati in via definitiva altri tre importanti membri dei Nar: Giusva Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini. Paolo Bellini, ex Avanguardia nazionale, indagato in un altro filone d'indagine, è stato condannato all'ergastolo sia in primo grado sia in Appello. Cavallini, secondo l'accusa, avrebbe dato supporto logistico al gruppo ospitando i tre terroristi neri in una casa a Villorba di Treviso. Il procuratore generale, infatti, nella sua requisitoria di oltre 130 pagine, ha sostenuto che sia "pianamente provato" l'apporto concorsuale dell'imputato nella strage il quale avrebbe"fornito alloggio a Mambro, Fioravanti e Ciavardini, nella fase immediatamente precedente alla strage". Ma non solo.

Cavallini, inoltre, ha falsificato il documento intestato a Flavio Caggiula e consegnato da Ciavardini a Fioravanti e ha "messo a disposizione" dei sodali un'automobile con la quale avrebbero raggiunto"il luogo della strage". L'accusa considerava "del tutto inconcludenti le critiche mosse nel ricorso presentato dalla difesa che fanno leva sulla mancanza della prova della presenza fisica del Cavallini a Bologna il 2 agosto, della sua attività di detenzione esplosivo e di preparazione del congegno esplodente". Nella sentenza impugnata dalla difesa, secondo la procura generale, "emerge in modo inequivocabile il complesso dei contributi apportati dall'imputato all'impresa criminosa". Condotte che non sono limitate a una pura e semplice manifestazione di fedeltà ai tre terroristi neri"ma arrecano un preciso apporto causalmente rilevante alla realizzazione della strage di Bologna".

Nella requisitoria, infine, si afferma come Cavallini"avesse quantomeno una contiguità anche con contesti di Servizi deviati e con ambienti massonici, cui pure è riconducibile la strage".

Cavallini, sempre secondo la procura generale, era inserito "in quel micidiale e si spera irripetibile humus nel quale convergevano Servizi deviati, P2 e parte dell'eversione nera" con lo scopo "di destabilizzare ed infine distruggere l'assetto democratico e costituzionale dello Stato Italiano", anche se "per motivi forse differenti".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica