«Non escludo che si possa individuare un percorso di riduzione del carico fiscale». «Ora ci si può permettere qualche moderato sollievo...». Così parlava Mario Monti da premier, prima di dismettere il loden e di infilarsi l'armatura del politico. Quando? Fino a un mese fa, nel 2012, acqua passata, tecnicamente l'anno scorso. Perché il 2013 che gli italiani si ritrovano in eredità dai Professori lascia presagire tutt'altro che un allentamento della morsa di tasse e balzelli. Il torchio continuerà a spremerci, eccome. La pressione fiscale, secondo le ultime previsioni del governo, salirà ancora dal 44,7 al 45,3 per cento. Ma sono stime al ribasso, denuncia Confindustria, ché in Italia abbiamo già il record mondiale del 55 per cento di pressione fiscale effettiva.
Se quello appena trascorso è stato l'anno dell'Imu - all'ottavo posto assoluto tra le parole più consultate nei motori di ricerca sul web -, ossessione al cui confronto la profezia Maya era una favola per bambini, ora dovremo necessariamente familiarizzare con altre sigle, altrettanto sinistre e inquietanti. Nel mirino c'è come al solito la casa, e gli investimenti. Da ieri è già scattata l'Ivie, imposta sul valore degli immobili all'estero con aliquota pari allo 0,76%. Da marzo arriva la Tobin tax sui trasferimenti di azioni e titoli partecipativi; mentre sono previste norme particolari per i derivati e per le negoziazioni «ad alta frequenza». Quindi, da aprile, sarà il turno della Tares, nuova tassa sui rifiuti che assorbirà oltre alla Tarsu la Tassa di igiene ambientale, da pagare in base alla grandezza degli immobili.
Non ci sarà tempo di rifiatare nemmeno in estate, dal momento che dal 1° luglio è stato messo in agenda un altro ritocco al rialzo dell'aliquota ordinaria Iva, dal 21 al 22%. Tuttavia, SuperMario permettendo, c'è ancora qualche speranza di salvezza: il futuro governo potrebbe abolire l'aumento. Quanto all'Irpef, le Regioni sono state lasciate libere di applicare la maggiorazione dell'addizionale comunale anche ai redditi bassi, inizialmente congelata per il 2013. Gli affitti per i proprietari di casa? Oltre alla mazzata dell'Imu, ci saranno meno sconti ai fini Irpef: la deduzione forfettaria sui redditi delle locazioni scende dal 15 al 5 per cento.
Le notizie positive si limitano al rinnovo fino a giugno degli «sconti» sui lavori di ristrutturazione e sui figli a carico, la detassazione delle pensioni di guerra e di reversibilità. Con la promessa di alleggerire il peso su famiglie e imprese attraverso il redditometro e la lotta all'evasione.
Impegni a medio e lungo termine che si scontrano con la realtà di rincari su tariffe e servizi, come vere e proprie imposte indirette. Le associazioni dei consumatori hanno fatto i conti: la spesa complessiva si aggira sui 1.500 euro l'anno a famiglia. Dalle bollette del gas alle poste, dalle autostrade agli aeroporti, dall'acqua ai conti deposito, dalle contravvenzioni stradali alle assicurazioni auto, ben poche voci di spesa della vita quotidiana sfuggiranno alla giungla dei rincari.
Così l'Italia si prepara a vivere un altro anno di sacrifici. Da tutti i punti di vista. Come ricorda il presidente dell'Inps Antonio Mastrapasqua, ieri è entrata in vigore pure la riforma della previdenza.
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