"Succube degli Usa". Ora la Salis vuole dare lezioni di geopolitica al governo Meloni

L'europarlamentare di Avs critica la richiesta di scarcerazione di Mohammad Abedini, l'ingegnere iraniano legato al caso di Cecilia Sala

 "Succube degli Usa". Ora la Salis vuole dare lezioni di geopolitica al governo Meloni
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Carta e penna alla mano, Ilaria Salis sale in cattedra e impartisce una lezione di politica internazionale a Giorgia Meloni e al governo che presiede. È tutto vero. Dopo il successo del caso di Cecilia Sala, la giovane reporter riportata in Italia da Teheran dopo tre settimane di prigionia, la stella di Alleanza Verdi e Sinistra critica le scelte dell’esecutivo sulla scarcerazione di Mohammad Abedini, ingegnere iraniano e protagonista della complicata triangolazione diplomatica tra Stati Uniti, Italia e Iran.

Se l’opposizione si è limitata ad applaudire l’evidente successo collezionato dal governo Meloni nel caso Sala, l’europarlamentare rosso-verde non riesce a complimentarsi con la leader di Fratelli d’Italia. Se le opposizioni hanno preso atto della decisione del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, di firmare la richiesta di scarcerazione dell’iraniano Abedini, Salis, dal canto suo, non vuole alzare bandiera bianca. E, attraverso il suo profilo social, scrive una lunga missiva indirizzata alla premier. In primis, ovviamente, per rivangare la presunta “sudditanza” dell’Italia nei confronti dell’amministrazione americana.

"La politica degli ostaggi del regime iraniano è inaccettabile e, non a caso, disprezzata anche dai tanti iraniani che si oppongono al loro governo. Ma questa vicenda solleva una questione altrettanto grave: la sudditanza dell’Italia agli Stati Uniti", ha esordito la Salis sul suo profilo Instagram. E ancora:"Dopo la conclusione positiva della vicenda di Cecilia Sala, arriva la notizia della liberazione dell’ingegnere iraniano Mohamed Abedini”, sottolinea la Salis. Ma nemmeno questa notizia viene accolta con favore: “Di Abedini sappiamo poco, ma una cosa è certa: è stato arrestato in Italia senza aver commesso alcun reato, né secondo la legge italiana né secondo quella europea”, sentenzia.

Ma non basta. A finire nel mirino è il presunto “finto sovranismo” tanto osannato nelle parole dell’esecutivo di centrodestra ma poco seguito nella pratica. "La realtà è che il tanto sbandierato sovranismo di questo governo si rivela, ancora una volta, una tigre di carta", spiega la Salis.

Il motivo? È presto detto: “Perché il Ministro della Giustizia Nordio ha dovuto attendere il via libera di Washington per prendere una decisione? Perché è stato necessario che Meloni volasse a Mar-a-Lago per chiedere a Trump il permesso di applicare la legge italiana?”. Le relazioni politico-internazionali non sono contemplate. Il ruolo della diplomazia non viene preso in considerazione. Parola di Ilaria Salis.

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