Nessuno sconto simpatia per il governatore campano Vincenzo De Luca. Il limite della decenza, prima con le urla sguaiate davanti alla polizia e poi con l’insulto a Giorgia Meloni, è stato superato e non di poco. Perfino Giuseppe Cruciani, che in passato non ha nascosto la sua ammirazione nei confronti della vena comica del governatore dem, non usa molti giri di parole per condannare gli insulti del “nuovo” capopolo campano. Il conduttore de La Zanzara, nel corso dell’ultima puntata, ha sentito il bisogno di mettere alcuni paletti sulla questione. Un messaggio netto sia a De Luca in persona sia al doppio standard che regna sovrano a sinistra.
"Se non fosse stato il governatore De Luca sarebbe stato respinto a suon di manganellate e sarebbe stato denunciato per vari reati". Il motivo? Secondo Cruciani, come per molti italiani, è presto detto. In primis “per essersi rivolto alle forze dell’ordine in maniera che sentiremo incredibile”. In secondo luogo, giova ricordarlo a onor di cronaca, per avere deliberatamente insultato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. In un primo momento con una frase tranchant direttamente dal Transatlantico. "Senza soldi non si lavora. Lavora tu, str...", ha esclamato il presidente della Regione Campania."La dignità del Sud non è in vendita, tanto meno quella della Campania e di Napoli. Vorrei che il presidente Meloni chiedesse scusa al Sud. Il fondo sviluppo e coesione è destinato al Sud, prevede che l'80 per cento delle risorse vadano al Sud e il 20 per cento al Nord”, ha proseguito con sprezzo del ridicolo il governatore dem.
Non contento dello spettacolo poco istituzionale, il numero uno della protesta anti-autonomia ha pensato di rivendicare quelle parole. E ieri è tornato alla carica contro Meloni: "Siamo alla follia. Hanno mandato in giro un fuori onda mentre ero a Montecitorio a bere un po' d'acqua. Era una cosa a mezza voce", ha affermato il governatore della Campania. Insomma, nessun passo indietro. Un atteggiamento rozzo che non convince il conduttore de La Zanzara che denuncia il silenzio della sinistra e smaschera il doppiopesismo di una certa stampa. "Siccome è De Luca, ha avuto audizione presso le forze dell’ordine senza essere respinto in malo modo".
A parti invertite, con un governatore di centrodestra intento a insultare un premier della sinistra nostrana, i giornali “progressisti” avrebbero gridato alla torsione autoritaria se non al pericolo fascismo tout court.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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