"È una tassa mascherata". La verità sul salario minimo della Schlein

Italia Viva smaschera dem e pentastellati: "Il salario minimo? Quello di Pd e M5S è una tassa mascherata"

"È una tassa mascherata". La verità sul salario minimo della Schlein
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Muro contro muro sul salario minimo. Governo da una parte e opposizioni dall’altra. L’appuntamento è per oggi pomeriggio, ore 17. Le forze di opposizione, tranne Italia Viva di Matteo Renzi, saranno ricevute nella Sala Verde di Palazzo Chigi da Giorgia Meloni e dai principali esponenti dell’esecutivo di centrodestra. Il presidente del consiglio, seppur partendo da posizioni diametralmente opposte, è pronto ad ascoltare la proposta delle minoranze. Intanto da Italia Viva, per voce della coordinatrice Raffaella Paita, arriva la prima grande bocciatura in merito. “Il salario minimo? Quella di Pd e M5S è una tassa mascherata.

La verità sul salario minimo

Altro che unità di intenti e “battaglie comuni”. Il fronte delle opposizioni, già diviso al suo interno, comincia a farsi guerra da solo. Il fuoco amico sul salario minimo arriva da Italia Viva, unica voce contraria e contrariata. Sulla proposta di legge unitaria sul salario minimo, battaglia simbolo del “nuovo” campo largo, il giudizio della coordinatrice nazionale di Italia Viva è estremamente negativo. Il testo giallorosso, firmato da Giuseppe Conte e appoggiato da Elly Schlein e Carlo Calenda, indica nella cifra di 9 euro lordi il valore dello stipendio orario base che dovrebbe sostituire, ove necessario, quello inferiore previsto dai contratti collettivi.“Italia Viva – esordisce la Paita su La Nazione – non parteciperà all’incontro di oggi”.

Nessun passo indietro. Il motivo? L’eterna passione della sinistra lacrime e sangue per l’introduzione di nuove tasse. “Prendiamo sul serio il tema del lavoro povero – spiega la coordinatrice di Italia Viva – e siamo d’accordo che sia fissato un minimo per i salari”. “Ma non siamo d’accordo – continua la Paita – che venga finanziato istituendo un fondo pubblico, quindi introducendo nuove tasse per i cittadini e colpendo come sempre il ceto medio. Fissare per legge una cifra è pericoloso”. Ecco la solita mossa della sinistra nostrana che perde il pelo ma non il vizio. Se da un lato ti propone, per legge, un salario minimo fisso, dall’altro lo finanzia attraverso un fondo pubblico. Tradotto: il rischio di nuove tasse è altissimo e sempre dietro l’angolo.

La cantilena di Elly Schlein

Ecco l’altra faccia della medaglia del salario minimo per legge. Uno scenario messo in secondo piano dal Nazareno e, più o meno velatamente, nascosto da Elly Schlein. Un’altra, l’ennesima, occasione persa per l’apertura di un dialogo costruttivo tra governo e opposizione. Il cosiddetto compromesso, applicato alla perfezione dalla leader di Fratelli d’Italia, non viene contemplato da dem e soci.

Anche questa mattina, a poche ore dall’incontro con Giorgia Meloni, la segretaria dem spara a palle incatenate sull’esecutivo. “Spero che questo incontro – attacca Schlein sentita da La Stampa – non sia una presa in giro per 3,5 miliardi di lavoratori poveri. Li abbiamo costretti a guardare in faccia i lavoratori: andiamo a vedere se sta volta fanno sul serio”.

La narrazione della sinistra, viste le premesse, è già pronta: un governo di centro destra cattivo e insensibile verso la povertà. Una cantilena stanca e stonata, più e più volte sgradita dagli stessi elettori.

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