Salario minimo, che cos'è la proposta di legge che infiamma governo e opposizioni

I 9 euro lordi all'ora su cui puntano Pd, 5 Stelle e Azione spacca l'arco costituzionale: ecco su cosa si scontrano maggioranza e partiti di sinistra

Salario minimo, che cos'è la proposta di legge che infiamma governo e opposizioni
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L'ultimo dossier sul tavolo che il governo ha affrontato prima della meritata pausa estiva è quello relativo al salario minimo. L'incontro che si è tenuto questo pomeriggio tra Giorgia Meloni e tutti i leader delle opposizioni (eccezion fatta per Matteo Renzi) ha avuto come obiettivo quello di costruire una complicata mediazione tra gli esponenti politici. La differenza di vedute su questo provvedimento è evidente e anche abbastanza ampia, viste soprattutto le recenti discussioni a distanza tra il presidente del Consiglio e i vari Conte, Schlein, Bonelli e Fratoianni. Ma di che cosa si sta parlando esattamente? E quali sono i motivi di scontro tra la maggioranza e la sinistra?

Salario minimo, l'idea dell'opposizione di sinistra

I giallorossi (Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra Italiana), insieme ad Azione di Carlo Calenda, hanno depositato lo scorso inizio luglio in Parlamento una proposta di legge unitaria sul salario minimo. Il testo, presentato a prima firma Giuseppe Conte, indica nella cifra di 9 euro lordi il valore dello stipendio orario base che sostituisce, dove è necessario necessario, quello inferiore previsto dai vari contratti collettivi. La soglia verrebbe aggiornata, con cadenza annuale, da un'apposita commissione. Più nel dettaglio, la pdl lascia quindi alla contrattazione collettiva, (dunque ai sindacati) il ruolo di stabilire le tabelle retributive, con il vincolo però che la retribuzione non possa essere inferiore a 9 euro all'ora per il Trattamento economico minimo orario (Tem) e a quanto stabilito dai sindacati comparativamente più rappresentativi per il Trattamento economico complessivo (Tec).

Il salario minimo è diventato un cavallo di battaglia soprattutto per i grillini, che lo avevano inserito nel programma elettorale. Il partito pentastellato sta così lottando per il salario minimo legale a 9 euro lordi, con indicizzazione automatica all'inflazione e una stretta sui contratti pirata. All'inizio della legislatura il Pd aveva presentato una proposta di legge nella quale era indicata la soglia di 9,5 euro l'ora al lordo degli oneri contributivi e previdenziali: poi è arrivato l'accordo per la proposta Conte. Verdi e Si puntavano a innalzare questa soglia, prevedendo10 euro lordi. Secondo Azione, l'accordo sul salario minimo risulta complesso: il partito di Carlo Calenda, tramite Matteo Richetti, aveva ipotizzato qualche mesa da una misura che fissasse il salario minimo a 9 euro lordi includendo per il calcolo anche il rateo della tredicesima. Italia Viva, pur avendo sottoscritto il testo dei calendiani, è stato l'unico movimento di opposizione a non avere firmato la proposta di legge unitaria del centrosinistra, avendo proposto - con un emendamento a firma Luigi Marattin - che fosse sempre la Commissione a stabilire annualmente il salario minimo, senza indicare una cifra fissata per legge. Inoltre la norma che vede un'inedita convergenza tra Cgil e Confindustria, entrambe favorevoli, mentre Ugl è decisamente contraria.

Il giudizio negativo del centrodestra

Venendo alle forze che compongono il governo, Fratelli d'Italia si dice contrario a fissare per legge un salario minimo. La maggioranza, che aveva presentato in Commissione un emendamento soppressivo della proposta delle opposizioni ha deciso poi di non votarlo rinviando la discussione a settembre. "Se stabilissi per legge una cifra minima oraria di retribuzione per tutti, allora il salario minimo potrebbe rischiare di essere più basso del minimo contrattuale previsto. Il paradosso è che rischierebbe di diventare un parametro sostitutivo e non aggiuntivo peggiorando molto di più i salari rispetto a chi li migliora. Il titolo è accattivante ma il risultato rischia di essere controproducente", ha evidenziato Giorgia Meloni.

Per questo motivo "occorrerà fornire dei parametri salariali per quei settori e quei lavoratori che non sono coperti e garantiti dalla contrattazione collettiva. Speriamo che si possa arrivare a una risposta condivisa. I salari sono calati in media dell'1,4%. Negli stessi anni quelli dei francesi sono cresciuti mediamente del 4,3% e quelli dei tedeschi addirittura del 6,75%. Sono contenta che finalmente se ne accorgano coloro che quando erano al governo non sono stati in grado di invertire questa tendenza".

Se per la Lega di Matteo Salvini "il salario minimo mette a rischio gli stipendi, bisogna combattere i contratti pirata e lo sfruttamento perché non ci possono essere laboratori e fabbriche nascoste", Forza Italia ha invece depositato un testo che prevede di adeguare tutti i salari non coperti da contratto collettivo a quello previsto dal contratto nazionale leader per il settore di riferimento o, in assenza, pari alla media dei principali contratti collettivi applicati a settori affini. Il testo non si distanzia troppo da quello presentato dall0allora ministro del Lavoro Andrea Orlando (Pd) durante il governo Draghi.

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