"Via la cittadinanza per chi commette gravi reati". La risposta di Salvini allo ius scholae

Il segretario della Lega non intende assolutamente cedere alla proposta di una modifica della legge della cittadinanza a favore degli immigrati e rilancia la revoca dello status per chi ha infranto la legge

"Via la cittadinanza per chi commette gravi reati". La risposta di Salvini allo ius scholae
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Il varo della legge di bilancio, la preparazione del raduno di Pontida e la mobilitazione in occasione del processo Open Arms. Tanti sono stati i temi affrontanti questo pomeriggio durante il vertice della Lega tenuto a Roma e convocato da Matteo Salvini e alla presenza, tra gli altri, di ministri, governatori e capigruppo. A margine dell'incontro svolto nella sede della Camera dei Deputati il leader del Carroccio si è espresso anche su un altro importante tema di discussione che ha tenuto banco in questa stagione estiva: lo ius scholae. Ai giornalisti fuori Montecitorio che gli chiedevano un parere sulla proposta di Forza Italia, il ministro dei Trasporti ha replicato: "Stiamo lavorando alla revoca della cittadinanza per gli stranieri che commettono reati gravi".

Una presa di posizione chiara che consolida il netto rifiuto alla modifica dell'attuale normativa sulla cittadinanza che, stando alle dichiarazioni d'intenti delle opposizioni di centrosinistra e del partito azzurro, andrebbe incontro favorevolmente agli italiani di seconda generazione prima del compimento della maggiore età. Salvini, invece, intende seriamente seguire la linea della Francia che - proprio negli ultimi mesi - ha introdotto una stretta all'ottenimento dello status di cittadino transalpino che comprende una novità non irrilevante: le persone immigrate che sono state condannate per un reato non potranno mai più diventare cittadini del Paese ospitante.

Nello stesso Paese governato da Emmanuele Macron, dopo il fallimento dell'integrazione per coloro che sono nati sul territorio francese con genitori immigrati, non si esclude che chi l'ha già ottenuta possa anche vedersela revocata sempre per questioni legate al mancato rispetto delle norme penali. Insomma, la cittadinanza bisogna meritarsela e saperla conservare: una vera e propria "patente" tout court che riconosce onori e oneri. Ecco perché il vicepresidente del Consiglio vorrebbe fissare una profonda linea di demarcazione sull'argomento ius soli e derivati. Una convinzione che - tra l'altro - era già stata espressa qualche giorno fa dalla deputata leghista Simonetta Matone in un'intervista rilasciata al nostro Giornale: "Se da minorenne incappo in una violazione della legge mi posso scordare la cittadinanza".

Nel frattempo il movimento fondato da Umberto Bossi (che Salvini ha annunciato di volere vedere nei prossimi giorni) conferma di volere andare avanti "col taglio di tasse e gli aumenti degli stipendi" nonché porre maggiore "attenzione e investimenti sulla sanità, determinazione su autonomia, difesa dei confini, sicurezza". Ci sarà poi grande attesa per la manifestazione di Pontida del 6 ottobre prossimo: "Sarà presente Roberto Vannacci e ci saranno delegazioni anche dall'estero", sottolinea la nota della Lega.

Il 18 ottobre, invece, il partito verrà mobilitato a Palermo perché in calendario c'è l'udienza del processo Open Arms con l'arringa dell'avvocato di Salvini, Giulia Bongiorno, un mese dopo la requisitoria con le richieste dei pm. Il segretario leghistà è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio.

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