
Sergio Mattarella nel mirino della Russia. Il mondo politico ha subito espresso la sua solidarietà al presidente della Repubblica nel corso della seduta di ieri della Camera dove si è registrato il distinguo del M5S. E chi detta la linea ai grillini al di fuori del Palazzo? Ovviamente, Marco Travaglio.
L'"avvocato del popolo" Giuseppe Conte, intervistato da La Stampa, aveva detto che non avrebbe "evocato il Terzo Reich", ma Travaglio è andato ben oltre. Nel corso di una diretta sul sito del canale Youtube del Fatto, incalzato dalla giornalista Claudia Rossi sul Festival di Sanremo, Travaglio ha demolito la performance comica di Roberto Benigni per poi arrivare a colpire proprio il presidente della Repubblica. "Se qualcuno pensa che il Benigni di oggi sia satira. Satira è il Benigni del 1980 che limona con la sua ragazza dell'epoca, che parla di Woytilaccio e poi sparisce dal Festival per diversi anni", dice Travaglio che, poi aggiunge: "Quello di adesso è un corazziere che fa le veci di Mattarella, che dà la solidarietà a Mattarella a nome di tutti e, quindi, anche a nome mio che non solidarizzo affatto con Mattarella". Secondo Travaglio, infatti, il nostro Capo di Stato "l'ha fatta grossa…" a paragonare la Russia al Terzo Reich soprattutto perché all'epoca l'Italia era il "principale alleato del nazismo". Il fondatore del Fatto ha pochi dubbi: "La Russia ha messo 28 milioni di morti per sconfiggere il nazismo. Noi stavamo con i nazisti fino a quando ci sembrava che vincessero e, poi, abbiamo anche voltato gabbana". Quello, dunque, è "un paragone storico assurdo" e, secondo Travaglio, Mattarella è riuscito "nella difficile impresa di dare ragione alla portavoce del ministero degli Esteri russo Zakharova". Il direttore del Fatto conclude lanciando un messaggio chiaro al comico toscano: " 'Parla per te e non a nome di tutti' perché per fortuna c'è ancora chi pensa con la sua testa e non con quella di Benigni”. E non manca neppure la frecciatina finale: “Non c'era nessuna comicità perché purtroppo sono diversi anni che Benigni non fa mai ridere. La satira non è obbligata a far ridere, ma non rideva nemmeno. Meno male che almeno la comicità l'hanno salvata Nino Frassica e Geppi Cucciari”.
Anche il politologo Alessandro Orsini, sempre su Youtube, qualche giorno fa, aveva attaccato il presidente della Repubblica affermando: "Mattarella non è un uomo di pace perché era vicepremier quando l'Italia ha bombardato la Serbia". Orsini, poi, aveva ricordato che Mattarella aveva sostenuto più volte che l'Italia avrebbe dovuto inviare armi in Ucraina finché necessario, in netta contraddizione con quanto scritto sulla Costituzione in materia di guerra. Ma non solo.
Il giudizio del politologo sul Festival non era diverso da quello espresso da Travaglio: "Sergio Mattarella è un uomo di pace o un uomo di guerra? - si chiedeva Orsini con un tweet su X - In questo nuovo video, critico Roberto Benigni per le sue parole sul presidente della Repubblica Mattarella e spiego le differenze tra il Festival di Amadeus e quello di Carlo Conti. Spiego come Giorgia Meloni sia la variabile fondamentale per capire queste differenze. Grazie a tutti coloro che si sono iscritti al mio canale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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