Il leader pentastellato Giuseppe Conte è costretto a fare i conti con la realtà. Il ruolo di Masaniello della politica italiana, interpretato finora alla perfezione dal numero del M5S, si scontra contro il muro del sit-in “anti manganellate”. Davanti alla manifestazione di ieri sera davanti al teatro dell’Opera di Roma vicino al Viminale - finito sotto a accusa dopo gli scontri dell’altro giorno a Pisa tra manifestanti pro-Palestina e forze dell’ordine – Conte prova a giocare la carta dell’agitatore di piazze. Confortato dai protagonisti del sit-in, studenti e collettivi di sinistra, il risultato non rispecchia le aspettative.
I manifestanti, prima concentrati sul ruolo del ministro degli Interni Matteo Piantedosi, si sono scagliati contro l’ospite d’eccezione. Conte, apparso al fianco degli studenti per fare da cassa di risonanza contro il governo, è finito sul banco degli imputati. Un manifestante, come dimostra un audio pubblicato da Cnc Media sui social, ha deciso di andare allo scontro diretto contro il leader del Movimento a 5stelle. "La tua democrazia mi ha aperto la testa, il tuo governo mi ha spaccato la capoccia, una volta, come ora la Meloni me l'ha aperta a Pisa", gli ha urlato contro.
E ancora: "Mi hai spaccato la testa quando tu facevi parte della maggioranza" in riferimento, probabilmente, a quando Conte era uno dei leader più influenti del governo Draghi. La risposta di Conte non si è fatta attendere:“Stai facendo uno show?”, ha replicato. Poi l’accusa sul piano personale: “Sei un prepotente”. Il presidente del Movimento 5stelle, convinto evidentemente di riscontrare solo sorrisi e applausi, è rimasto sconvolto dalle accuse precise rivolte nei suoi confronti.
Una situazione che, ovviamente, non lo ha disincentivato dall’attaccare Giorgia Meloni e il governo che presiede. Dalle stesse telecamere che hanno ripreso la figuraccia politica dell’aspirante leader della sinistra, Conte prova a rilanciare: "Qui c’è poca tolleranza per il dissenso politico e per le manifestazioni di protesta – ha urla con sprezzo del ridicolo davanti al corteo - Si tratta di accertare singole responsabilità dei funzionari di polizia, ma non siamo qui per protestare contro le forze dell’ordine ma perché ritengo ci sia una responsabilità collettiva del governo che sta alimentando un clima repressivo". L’accusa ha un solo indirizzo: Palazzo Chigi."Fa specie il silenzio della premier Meloni che ha avuto già molte ore a disposizione dai fatti di Pisa per esprimere una posizione chiara che non ha ancora assunto", ha aggiunto il leader del Movimento 5 stelle.
Dichiarazioni aspre che se da un lato alimentano il clima politico sempre più violento, dall’altro non riescono a nascondere la parabola del leader grillino. Da rappresentante della “piazza” a principale indiziato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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