Ultimatum del Pdl ai tecnici: election day o Monti a casa

Alfano contro la "tassa Bersani": "Le Regionali a febbraio e le Politiche ad aprile? Ci costerebbe 100 milioni"

Roma A dar fuoco alle polveri è il segretario del Pdl, Alfano: «Vo­tando per le regionali a febbra­io e per le politiche 50 giorni do­po si fa un giochino che costa 100 milioni di euro: è la “tassa Bersani”, è una cosa che indigna», ruggisce al summit di Con­fcommercio.
Il Pdl si mette di traverso alla de­cisione del Vi­minale di indi­re le elezioni di Lazio, Lombar­dia e Molise per il 10 e l’11 febbraio.Alfa­no, e con lui tutto il Pdl ma non solo,sbatte i pugni sul tavo­lo e lancia l’ultimatum al gover­no: faccia dietrofront, altrimen­ti... Sull’«altrimenti»piena con­divisione con Berlusconi, per­suaso a far capire al premier che se non si andrà al voto accor­pato, il Pdl sarà pronto a stacca­re la spina al Professore, obbli­gando di fatto a rinnovare il Par­lamento a febbraio.
Va in onda, quindi, un Alfano ruvido contro Palazzo Chigi: «Il governo deve rimediare, ha fat­to un errore grossolano e ma­dornale, che condanna l’Italia a cinque mesi di campagna elet­torale estenuante. Il Pdl non
può che dire di no».

L’ aut aut : «O si anticipano le politiche a feb­braio o si sposta­no le regionali ad aprile: non ci vuole il diretto­re del Fmi per ca­pirlo ». L’ipotesi di elezioni antici­pate manda in bro­do di giuggiole i tanti pidiellini che non sopporta­no più i tecnici. Su tutti, Massi­mo Corsaro: «Facciamo cadere il governo e si voti tutto». In mol­ti la pensano come lui, specie tra gli ex An. Fabio Rampelli, per esempio: «Stacchiamo la spina al governo e votiamo a febbraio- chiede- due votazio­ni a distanza di un mese e mez­zo è uno schiaffo alla miseria». Già, i costi. Amedeo Laboccetta è il più lesto di tutti e fa un espo­sto alla Corte dei conti per de­nunciare il governo di «danno patrimoniale all’erario». Ma la battaglia del Pdl non è solitaria. Anche Fini e Casini si dicono perplessi. Tramite Cesa fanno sapere che «c’è preoccupazio­ne, perché oggi inizia una cam­pagna elettorale che durerà 4- 5 mesi». E pure la Lega presenta un emendamento alla legge di stabilità per chiedere l’ election day . Norma che già c’è.La legge 111 del luglio 2011 prescrive,al­l’articolo 7, che «a decorrere dal 2012 le consultazioni eletto­rali... si svolgono... in un’unica data nell’arco dell’anno».

E il Pd? Respinge le accuse: «Invito Alfano a non fare il me­stiere del presidente della Re­pubblica - risponde Pier Luigi Bersani ( nel tondo )­si vada a vo­tare nei t­empi giusti per le politi­che e prima che si può per le Re­gioni senza governo». Secca la replica di Alfano: «Bersani sa be­nissimo ch­e il suo capriccio co­sterà 100 milioni di euro ai con­tribuenti, mentre non si trova­no i soldi per le forze dell’ordi­ne ». Perché il no piddino al­l’ election day ? Lo spiega Miche­le Ventura: «Capiamo che in ca­sa Pdl sia complicato sciogliere i nodi di leadership, liste e can­didati in Lazio, Lombardia e Molise. Potrebbero disintegrar­si ».

Monti, ad Algeri con il mini­stro dell’Interno Cancellieri, fa sapere che l’agenda è dedicata alle relazioni Italia-Algeria e che del caso se ne occuperà al rientro in Patria.

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