"Umiliazioni e classi separate". Le bufale del Pd sulla riforma della scuola

L'account social del Partito democratico si scaglia contro il ministro dell'Istruzione: "Studio obbligatorio della bibbia e negazionismo del patriarcato, la scuola Valditara torna indietro".

screen da Instagram / profilo Partito democratico
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Umiliazioni, classi separate e negazionismo sul patriarcato. Non è l’inizio di una descrizione di un terribile romanzo distopico, bensì la descrizione ad hoc della scuola di Valditara secondo la logica del Partito democratico. Le parole non si riferiscono alle scuole del Ventennio fascista o di qualsiasi altra forma di autoritarismo. Il post, pubblicato sui social dal Pd, è di poche ore fa. E il destinatario dell’invettiva è il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

La colpa del ministro è ben nota. L’esponente dell’esecutivo di centrodestra, solo pochi giorni fa, ha anticipato quelle che saranno le nuove indicazioni Nazionali per il primo e secondo ciclo di istruzione. Tra queste il ritorno del latino, che, seppur su base volontaria, ottiene nuovamente un ruolo di primo piano. Ma anche la riscoperta dei grandi classici per riprendere l’attitudine alla lettura. In ultima istanza, dovrebbe passare la lettura di testi di epica classica o della Bibbia per riprendere le radici della cultura occidentale. Novità che la squadra social dem non riesce a digerire.

Se si entra nel profilo ufficiale del partito guidato da Elly Schlein il primo post sembra una barzelletta anti-Meloni. Le immagini sono in bianco e nero. Valditara in primo piano, assorto nei suoi pensieri. Poi arriva la descrizione: “La scuola Valditara torna indietro”. Poi, a stretto giro, il racconto dell’orrore: Umiliazioni, classi separate, il negazionismo sul patriarcato. E, soprattutto, i tagli che stanno mettendo a dura prova la tenuta del sistema scolastico”. Il tutto, ovviamente, incorniciato da una foto modificata che ritrae il ministro sorridente davanti alla tomba della “laicità della scuola”. Il riferimento, nemmeno a dirlo, è allo studio della Bibbia.

Poi, a stretto giro, arrivano le dichiarazioni estrapolate dal contesto. “Evviva l’umiliazione come forma di crescita. La pedagogia secondo Valditara”, ricorda il Pd. Peccato che il ragionamento del ministro era molto più articolato. In riferimento proprio al ruolo dell'umiliazione, Valditara aveva già replicato a tono alle opposizioni: "Non ho mai detto che la scuola deve umiliare lo studente - ha precisato - ho usato il riflessivo, umiliarsi, parola che molto più autorevolmente di me ha usato il Papa". Niente da fare. Il Pd continua e aggiunge:“Il patriarcato non esiste”. Ecco, stando alle parole del Pd, la prevenzione della violenza di genere secondo Valditara. Poi, il Pd torna sulle parole di Valditara: "Servono classi separate per alunni stranieri". Dimenticandosi completamente il ruolo di "accompagnamento" e di "potenziamento" di queste classi che, invece che lasciare indietro gli alunni stranieri, potevano rappresentare un motore di integrazione fondamentale.

Con un messaggio finale ai lettori: “La scuola dovrebbe essere una finestra

sul mondo, non una finestra sul mondo di Valditara”. A colpire, oltre alla banalità dello slogan, è l’incapacità di catturare l’attenzione del pubblico social, ormai poco incline a contenuti pesanti e poco fruibili.

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