Se una settimana fa in quello stesso studio televisivo mancava poco che il pubblico lo sollevasse al cielo per quello che aveva sostenuto durante il faccia a faccia con il generale Roberto Vannacci, ieri sera Carlo Calenda è stato considerato molto meno eroe da Giovanni Floris. Motivo? Il capo politico di Azione si è schierato in Basilicata con il candidato del centrodestra, il presidente di regione uscente Vito Bardi, "tradendo" così gli amici del campo largo della sinistra. I dodici minuti di botta e risposta che sono seguiti tra i due nella parte conclusiva dell'ultima puntata di Dimartedì, su La7, toccano vette quasi surreali.
Il conduttore accoglie l'ex ministro dello Sviluppo economico con una domanda subito provocatoria: "Allora Calenda, lei si sposta a destra?". Il leader centrista si smarca da questa etichettatura e spiega come fosse assolutamente impossibile instaurare un dialogo sull'amministrazione della Regione Basilicata con il centrosinistra, stante il caos che si è generato sui vari candidati governatori che si sono tragicomicamente susseguiti nell'arco di pochissimi giorni e il veto posto su Azione. Inoltre, "bisognerebbe riflettere se questo processo di formazione di una coalizione garantisce il governo non di una regione, ma di un condominio". Calenda ribadisce che in Lucania c'è in campo Bardi, ovvero "un ex generale della Guardia di Finanza con quattro lauree, moderato, liberale, europeista ed è una persona perbene e capace", mentre dall'altro non si è ancora capito che cosa pensi la sinistra sui pozzi di petrolio: "La politica è un fatto concreto perché deve fare accadere le cose".
Floris ripete insistentemente che Calenda abbia deciso di sostenere un candidato "di ex missini e della Lega putiniana", mentre il responsabile di Azione sottolinea che Bardi è di Forza Italia. Il presentatore coglie la palla al piede e annuncia: "Glieli faccio vedere io i suoi alleati", mandando in onda un breve filmato di tre-quattro candidati impresentabili di destra a vecchissime elezioni amministrative in vari parti d'Italia. L'ex parlamentare europeo del Partito Democratico la butta sul ridere: "Immagino che lei abbia anche un video su quelli della sinistra. No? Non ce l'ha la scheda?". Per poi aggiungere: "C'è un candidato di Speranza che gestisce centri di migranti e ha a che fare con la sanità, ma lei non lo mette perché è di sinistra - è la stoccata -. La sinistra ha conflitti di interessi peggiori e ha messo un veto su di me, ma per lei sono comunque i buoni". Precisando poi che "io non faccio parte di questa famiglia".
L'intervista prosegue sul disco rotto di Floris che non si capacita della decisione di Calenda di schierarsi con il centrodestra lucano: "Questa cosa qua, però, lei la deve accettare - insiste l'ex candidato a sindaco di Roma -. Io non sono nel campo largo, perché i 5 Stelle non sono in grado di governare".
Poi, l'attacco diretto al giornalista: "Lei ci spiega tutti i giorni che la salvezza dell'Italia è nel campo largo con uno che ha governato con Salvini e ha fatto i decreti sicurezza". Sottolineando inoltre la "doppia morale per cui se le persone impresentabili ce l'ha il suo lato politico, lei fa finta di niente".
La conclusione di Calenda mette definitivamente ko l'interlocutore: "Se noi diciamo ogni volta che chiunque non la pensi come la sinistra è un pericoloso fascista delinquente, questo Paese smetterà piano piano di fare politica. Io voto semplicemente il candidato migliore", conclude.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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