Altro procedimento disciplinare per Raimo. Sinistra in soccorso

Per Christian Raimo è stato aperto un procedimento dall'Ufficio scolastico regionale in ragione delle sue esternazioni alla festa di Avs. Pd e Avs contro il governo

Altro procedimento disciplinare per Raimo. Sinistra in soccorso
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Nuovo procedimento disciplinare nei confronti di Christian Raimo, il secondo in poche settimane. Stavolta, il professore candidato, ma non eletto, alle elezioni europee di giugno, è finito nel mirino per una frase pronunciata nei primi mesi di settembre durante la festa nazionale di Avs, quando dal palco disse: "Il ministro Valditara è un bersaglio debole da colpire come la 'Morte nera'. Lui è come la Morte nera di Star Wars, va colpito". E ancora: "Bisogna fare una manifestazione non per la scuola, ma proprio contro Valditara". Parole che non sono passate inosservate all'Ufficio scolastico regionale. A darne notizia è stato lo stesso Raimo, che ha riferito di doversi presentare "a un'altra udienza nelle prossime settimane".

Nel suo post si legge: "Un provvedimento per le critiche che ho fatto alle idee, alle parole, alle scelte politiche, alle decisioni politiche, alle norme introdotte del ministro Valditara. In questo modo avrei violato alcuni articoli del nuovo codice di comportamento dei docenti, perchè avrei leso l'immagine del ministero". Nei confronti di Raimo è partito il soccorso dei "compagni", che sono intervenuti per difendere il docente dal secondo procedimento (non provvedimento, come scrive il docente). Tra i primi c'è stato Angelo Bonelli, che in tandem con Nicola Fratoianni ha presentato il professore nelle liste delle elezioni europee. "Sono veri e propri atti intimidatori verso coloro i quali non si allineano alla narrazione della destra italiana. Piuttosto si occupino di dare risposte concrete a studenti, famiglie e lavoratori che ogni giorno si confrontano con un mondo della scuola sempre più a pezzi e privo di risorse", dichiara il portavoce di Europa Verde.

I deputati del Pd della commissione Istruzione annunciano di aver sottoscritto l'appello pro-Raimo perché "un insegnante non può rischiare il licenziamento per aver espresso critiche al ministro dell'Istruzione e del Merito. Si tratta di un fatto grave che lede pesantemente la libertà di opinione e costituisce un precedente preoccupante". Quel che viene contestato a Raimo non è il contenuto del suo intervento ma snono i modi, i toni, la minaccia di colpire un "bersaglio debole", come è stato definito. "Per quanto ci riguarda, è inconcepibile che un docente rischi di rimanere senza lavoro e stipendio per aver espresso il proprio parere sull'idea di scuola della destra. Solo nei regimi questo diritto viene censurato e punito", proseguono i dem nella loro nota.

Intanto, Raimo si è detto "sconcertato, preoccupato, allibito. Mi sembra un ovvio principio di qualunque democrazia distinguere ministero e persona.

Mi sembra un altro ovvio principio di qualunque democrazia che poter criticare il potere sia un diritto fondamentale", prosegue Raimo, spostando l'attenzione da quello che pare sia il cuore del procedimento. Per il momento dall'Ufficio scolastico regionale non sono stati fatti commenti.

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