M5S in pressing sul Colle: "Se grazia Berlusconi pronti all'impeachment"

Sinistra all'attacco. Vendola contro l'agibilità politica. I grillini a Napolitano: "Se grazia il Cav, sarà messo in stato d’accusa per attentato alla Costituzione"

M5S in pressing sul Colle: "Se grazia Berlusconi pronti all'impeachment"

La sinistra va all'attacco. Dal Sel ai grillini è iniziato il pressing sul presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che è chiamato a decidere sull'agibilità politica di Silvio Berlusconi. "La partita dell’incandidabilità è segnata. Dario Stefàno (presidente della giunta per le Elezioni e le immunità del Senato, ndr) ha un ruolo delicato e si sta comportando con grande sobrietà - ha tuonato Nichi Vendola - anticipare la discussione sulla decadenza di Berlusconi? No, non profumerebbe di decoro istituzionale. Le regole vanno sempre rispettate". Ma i più battaglieri sono sicuramente i Cinque Stelle che si dicono pronti a chiedere l'impeachment nel caso in cui il capo dello Stato dovesse graziare il Cavaliere.

Vendola contro l'agibilità politica

Intervistato da Repubblica il leader di Sel non mostra alcun tentennamento. E ribadisce la propria esitazione giocando, come al solito, con le parole: quella della "agibilità politica" per Berlusconi è una "magia lessicale". Prova a spiegarsi in questo modo: si potrebbe tradurre "come un modo di trovare un escamotage per violare il principio di eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. Un’espressione modesta che nasconde un elemento sovversivo, la voglia di mutare l’equilibrio tra i poteri dello Stato". Per Vendola il Cavaliere ha "un’impossibilità in radice" per tornare "agibile" politicamente. Il governatore della Puglia va avanti nel suo ragionamento denunciando quella che, a suo dire, è un'altra "invenzione semantica": la cosiddetta pacificazione: "Si chiede la sostanziale resa della giustizia nei confronti della politica". Vendola ribadisce che non vuol neanche sentir parlare dell’idea di un "salvacondotto": "Non siamo ai tempi di Silvio Pellico e Giuseppe Mazzini. I reati di cui parliamo non sono reati di opinione. Ci vuole il senso della misura". E, da sempre anti larghe intese, Vendola non si fa troppi problemi per i rischi che corre il governo: "Io auspico la caduta del governo. Non sono spaventato, il punto non è la bravura di certi ministri", ma che "assisto al rinvio delle discussioni definitive sui veri problemi". Del resto, aggiunge, "vedo ogni giorno di più il rodaggio di un discorso elettorale. Stanno già affilando le armi". E anche Vendola ci mette del suo, scaldando i motori in vista delle prossime elezioni.

Grillini pronti all'impeachment

"Qualsiasi atto di clemenza per Berlusconi sarebbe un atto eversivo - ha minacciato il senatore Michele Giarrusso - il presidente dovrebbe essere messo in stato d’accusa per attentato alla Costituzione. Non è una mia posizione personale, anche Grillo è d’accordo e ci stiamo già preparando". In un’intervista rilasciata al sito dell’Espresso, l'esponente pentastellato ha ricordato al presidente della Repubblica che è il garante della Costituzione: "Non può strapparla e calpestarla. Una grazia concessa a Berlusconi, che è pregiudicato e pluricondannato per reati anche gravissimi, ovviamente violerebbe i principi costituzionali di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Sarebbe un atto di una gravità inaudita e sarebbe l’ultimo di una serie di strappi che questo presidente ha compiuto. Il più grave e intollerabile". Giarrusso ha, quindi, assicurato di non parlare a titolo personale: "È una posizione condivisa. E già in passato non abbiamo apprezzato le ingerenze sul parlamento del presidente della Repubblica, come spesso denunciato da Beppe Grillo.

La funzione legislativa del Parlamento è stata illecitamente trasferita sul governo con l’avallo di Napolitano che è anche intervenuto diverse volte minacciando le Camere quando intendeva legiferare. Fatti di gravità inaudita e ripetuti".

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