Venti anni dopo Mattarella ricorda i caduti di Nassiriya: "Riconoscenti a chi combatte le atrocità"

Le più alte cariche dello Stato hanno reso omaggio ai Caduti di Nassiriya e a tutti quelli delle missioni italiane all'estero

Venti anni dopo Mattarella ricorda i caduti di Nassiriya: "Riconoscenti a chi combatte le atrocità"
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Il 12 novembre 2003 un attentato contro il contingente italiano a Nassiriya causò la morte di 19 italiani, 17 dei quali militari, per la maggior parte appartenenti all'Arma dei carabinieri. Venne attaccata la base maestrale, che venne completamente distrutta da un attentato effettuato con un camion imbottito di esplosivo. La strage non assunse contorni più gravi grazie all'eroico intervento dell'appuntato Andrea Filippa, di guardia all'ingresso della base, che uccise i due attentatori evitando che il camion penetrasse all'interno. L'attentato venne rivendicato da Al-Quaeda e oggi, a vent'anni dalla strage, il governo italiano ha ricordato il sacrificio dei suoi uomini in una missione di pace all'estero.

Il ricordo di Sergio Mattarella

"Il sentimento del lutto ci accompagna in questo giorno in cui la Repubblica rivolge il suo pensiero ai tanti feriti e caduti nelle missioni che l'Italia ha sviluppato in questi anni a servizio della comunità internazionale e dei diritti dei popoli, insieme all'espressione della solidarietà e vicinanza alle famiglie colpite", ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al ministro della Difesa, Guido Crosetto. L'Italia è sempre stata impegnata in operazioni di pace all'estero e questo, ha sottolineato il capo dello Stato, "è il segno dell'impegno e del contributo del nostro Paese allo sforzo concreto della comunità internazionale per combattere gli orrori e le atrocità delle guerre e del terrorismo". A tutti i militari e i civili impegnati in queste missioni, conclude Mattarella, "va l'apprezzamento e la riconoscenza di tutti gli italiani".

Il messaggio di Giorgia Meloni

Un messaggio in onore dei Caduti di Nassiriya è arrivato anche dal presidente del Consiglio a 20 anni "da quel vile e brutale attentato". Oggi, "l'Italia onora e ricorda tutti coloro che hanno sacrificato la vita per la pace e la sicurezza della nostra Nazione e del mondo". A loro, e a tutti quelli che sono tutt'ora impegnati nelle missioni nel mondo "va la nostra profonda riconoscenza". Quel 12 novembre, sottolinea il premier, "è un giorno che rimarrà scolpito, per sempre, nella memoria nazionale" per quello che è "il più grave attentato terroristico subito dall'Italia nelle missioni internazionali di pace nelle aree di crisi". Il ricordo di quei caduti, ci tiene a evidenziare il premier, "è un dovere soprattutto verso le giovani generazioni, affinché attraverso la memoria possano conoscere e ammirare l'esempio di chi ha donato la vita per costruire la pace".

I comunicati dei presidenti di Senato e Camera

Anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ci ha tenuto a rinnovare un "deferente omaggio ai caduti di quel gravissimo attentato e a tutti coloro che, animati da altissimo senso del dovere hanno perso la vita al servizio dell'Italia e della comunità internazionale per la stabilizzazione delle aree di crisi e per combattere il pericolo del terrorismo". Agli uomini e alle donne in divisa, ha proseguito il presidente del Senato, "la nostra stima e la nostra riconoscenza non verrà mai meno". Per questa ragione, il prossimo 14 novembre nella sala Nassiriya del Senato, "scopriremo una targa in memoria di tutti i caduti delle Missioni italiane all'estero".

Anche il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha voluto ricordare i Caduti di Nassiriya e tutti coloro che hanno perso la vita nelle missioni italiane all'estero: "Il nostro pensiero commosso, unitamente alle espressioni della più sentita vicinanza, va alle loro famiglie. Il ricordo del loro estremo sacrificio vive nei cuori di tutti gli italiani".

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