Videosorveglianza, assunzioni nella polizia e Strade sicure: il piano contro l'emergenza sicurezza

Il governo è già al lavoro per rafforzare le misure sulla sicurezza. Il sottosegretario Molteni: "Serve una risposta ferma. Abbiamo pagato i tagli lineari della sinistra"

Videosorveglianza, assunzioni nella polizia e Strade sicure: il piano contro l'emergenza sicurezza
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L'agghiacciante omicidio avvenuto a Rovereto ha posto di nuovo al centro dell'attenzione politica una serie di interrogativi sull'emergenza sicurezza. Una donna di 61 anni ha perso la vita in seguito a una brutale aggressione da parte di un nigeriano, già noto alle forze dell'ordine, con dei precedenti. L'accaduto è l'amara testimonianza di quanto sia necessario intervenire sul fronte della sicurezza. Non a caso il governo è determinato nel portare avanti un piano, già avviato da tempo, per evitare violenze del genere e altri episodi di inciviltà che potrebbero mettere a repentaglio la vita dei cittadini.

Gli italiani si aspettano una risposta decisa da parte dello Stato di fronte a quello che purtroppo rappresenta un atto di una gravità assoluta ai danni della 61enne che stava percorrendo uno dei sentieri del parco pubblico Nikolajewka. Le urla per l'aggressione, il corpo a terra, i pantaloni abbassati, la furia cieca. Una barbarie inaudita. Nicola Molteni ha fatto sapere che proseguono i contatti con i vertici delle forze di Polizia "per capire esattamente come si sono svolti i fatti".

Assunzioni massicce e Strade sicure

Il sottosegretario al ministero dell'Interno, contattato dall'Adnkronos, ha fatto notare come specialmente in questo momento "serve una risposta forte sul tema della sicurezza". Gli occhi sono rivolti verso la prossima legge di Bilancio e su questo fronte la rotta tracciata da Molteni va incontro proprio all'esigenza di garantire un grado di sicurezza maggiore rispetto a quello degli ultimi anni. Il che si può tradurre nei fatti in "più risorse sulla videosorveglianza" e nel ripristino dei militari di Strade Sicure "che furono tagliati nel 2020".

Non solo: altrettanto importanti potrebbero essere le "assunzioni massicce affinché siano potenziati gli organici delle forze di polizia". "Abbiamo pagato i tagli lineari della sinistra nel comparto sicurezza e difesa", ha tuonato il leghista. In effetti il governo di centrodestra intende cambiare completamente l'approccio: la sicurezza non va presa come un pesante fardello da sostenere, ma va considerata come un vero e proprio investimento in quanto rappresenta una "precondizione per la crescita e la civiltà nel nostro Paese".

La grande attenzione verso gli investimenti sulla sicurezza deve essere accompagnata dal pugno duro contro l'immigrazione clandestina, contrastando gli arrivi illegali sulle coste dell'Italia perché in diversi casi i clandestini potrebbero essere appunto protagonisti di situazioni violente e pericolose. "Bisogna bloccare le partenze altrimenti il meccanismo di accoglienza va in grossa difficoltà", ha aggiunto Molteni. Chiedendo di aumentare i Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr). I dati riportati da Il Messaggero parlano di 734 posti disponibili per oltre 2mila persone; inoltre i progetti finanziati dal Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo sarebbero solamente 52 secondo un report del Viminale.

Il pacchetto di norme sulla sicurezza

Ieri il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi si è espresso sul barbaro omicidio di Rovereto. Il titolare del Viminale ha immediatamente dato il mandato al capo della Polizia di disporre tutti i necessari approfondimenti del caso e una dettagliata ricostruzione della vicenda, "anche per capire se c'è stato qualcosa che non ha funzionato". Una richiesta doverosa, importante per assicurare una sempre maggiore protezione dei cittadini.

Piantedosi ha annunciato di essere già al lavoro per presentare a settembre un pacchetto di norme in grado di "rafforzare ancora tutti gli strumenti a disposizione delle forze dell'ordine per contrastare i più ricorrenti fenomeni criminali e di insicurezza dei cittadini". In sostanza potrebbe essere previsto non solo un inasprimento delle pene per i reati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, ma anche una maggiore distribuzione dei taser al personale operante.

Non solo: su tutto il territorio nazionale si potrebbero inviare i Reparti di prevenzione crimine, personale composto da uomini esperti di pubblica sicurezza che potenzierebbe le forze locali e rafforzerebbe le zone a rischio. Nel frattempo Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento, ha chiesto al commissario del governo di condividere la necessità di un'urgente convocazione del Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza: "Occorre capire se qualcosa non ha funzionato e dove si deve intervenire con determinazione e tempestività".

Per Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di polizia Coisp, bisogna fornire spiegazioni sul motivo per cui il nigeriano già noto alle forze dell'ordine era a piede libero: "È inutile, poi, piangere sul latte versato o accusare la polizia di inefficienza: gli agenti non possono intervenire a tragedie ormai avvenute, ed è per questo che bisogna prevenire il crimine con maggiori misure restrittive. Il nostro sistema di giustizia non può avere porte girevoli: soggetti violenti e pericolosi come Nweke non possono essere liberi".

Il messaggio che si vuol far passare è chiaro: il territorio deve

essere presidiato il più possibile. Il governo ha già effettuato un cambio di passo rispetto al passato: ora è giunto il momento di accelerare ulteriormente perché l'emergenza sicurezza impone soluzioni rapide ed efficaci.

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