"Voleva fare lezione sulla Salis...". Così i professori fanno propaganda a scuola

La tradizione italiana dei docenti di sinistra non si smentisce e le nuove generazioni di studenti si uniscono a quelle del passato per denunciare i tentativi di indottrinamento

"Voleva fare lezione sulla Salis...". Così i professori fanno propaganda a scuola
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La scuola italiana è politicizzata. Non è una novità che le università e gli istituti scolastici siano un terreno fertile per la sinistra italiana, che dal secondo dopoguerra ha iniziato a far entrare le ideologie politiche tra i banchi. Una legittimazione figlia del risultato del conflitto, che ha portato negli anni i docenti, ma non solo, a sentirsi in diritto di indottrinare gli alunni. Negli anni Novanta/Duemila si è toccato il culmine di questo processo, quando i docenti ex Sessantottini sono saliti in cattedra e sono passati dall'altra parte della barricata. Ma anche ora che questi insegnanti sono tutti, o quasi, in pensione, non è passata la voglia di instradare gli alunni verso una precisa idea politica. La pagina Instagram "Siete dei poveri comunisti" ha deciso di raccogliere le testimonianze in tal senso degli studenti di ieri e di oggi, dimostrando che esiste una forte matrice di consuetudine in questo comportamento.

"Quando andavo alle elementari mi facevano cantare 'Bella ciao'. Alle medie la prof di italiano era dichiaratamente di sinistra e alle superiori mi sono sentito da dire che la redistribuzione del reddito è indice di civiltà. La scuola italiana è rossa da sempre. D’altronde è mamma Stato che gli paga lo stipendio", è il commento di uno degli utenti sotto uno dei post in cui sono raccolte le diverse testimonianze in tal senso. "Un giorno del 1994, nell'imminenza delle elezioni politiche, chiedemmo al nostro insegnante di elettronica cosa avrebbe votato. Rispose: 'Non so cosa votare perché non c'è niente più a sinistra delle Brigate Rosse..."", scrive un altro. E si prosegue così, tra un aneddoto e un altro di ieri e di oggi. Se negli anni Novanta e Duemila il bersaglio preferito era Silvio Berlusconi, ora non c'è solo Giorgia Meloni da attaccare ma c'è anche Ilaria Salis da incensare, come testimoniano alcuni studenti: "Una mia prof voleva fare lezione sulla Salis, definendola un'eroina e un'altra lezione contro l'autonomia differenziata, definita una porcata".

Ma oltre alle segnalazioni sui professori, ci sono anche quelle sui libri di testo, manuali obbligatori dai quali tutti gli studenti delle scuole sono obbligati a studiare per portare avanti il programma ministeriale. "Ciao, vorrei denunciare una situazione particolare: nel mio libro di grammatica (...

) Sono presenti alcune pagine che inculcano l'ideologia woke insegnando che 'il sesso biologico e l'identità sessuale non coincidono' ed esprime ostilità verso movimenti cattolici e di destra. Studio al liceo classico G. Perticari di Senigallia", scrive un ragazzo. E, anche in questo caso, non è il primo esempio di situazioni simili.

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