Inzia la fase due ma Berlusconi tira il freno: "Nuove tasse sarebbero inconcepibili"

Mentre Monti dà il via alla fase due, la politica si spacca. Più cauto il Pdl che chiede al premier di passare dai titoli alla "sostanza delle proposte". L'avvertimento del Cav: "L'azione dell'esecutivo deve essere concordata con noi". Capezzone accusa: "Resta una grande criticità: ci sono troppe tasse". Idv e Lega ancora sulle barricate. C'è la frenata di Di Pietro: "Stop alle televendite". Bersani, invece, conferma l'appoggio del Pd al governo tecnico. Anche il Terzo Polo favorevole al pacchetto "cresci Italia"

Inzia la fase due ma Berlusconi tira il freno: "Nuove tasse sarebbero inconcepibili"

Se al termine della conferenza stampa di fine anno da una parte il presidente del Consiglio Mario Monti è accolto da un vero e proprio bagno di folla rientrando a piedi a Palazzo Chigi passando per via del Corso e piazza Colonna, dall'altra la politica ha accolto con freddezza la presentazione del nuovo pacchetto "cresci Italia" che è allo studio del governo. I dipietristi e i lumbard vanno subito all'attacco, mentre il Pdl avverte il Professore di non dare per scontato l'appoggio in parlamento ("Non firmiamo cambiali in bianco"). Lo stesso Silvio Berlusconi, in una intervista ai Promotori della libertà, ha lanciato un chiaro avvertimento a Monti: "Nuove tasse sarebbero inconcepibili". E lo invita a prendere le decisioni insieme al Pdl. Insomma, la politica, che fino a ieri sembrava compatta a sostenere il governo tecnico, inizia a dividersi e il Professore inizia a perdere consensi in parlamento.

Nella conferenza stampa di fine anno, citando le parole di Berlusconi, Monti ha riconosciuto non solo che il fattore psicologico è decisivo per uscire dalla crisi, ma nache che un moderato ottimismo anche da parte dei mezzi d’informazione è indispensabile. "Lo ringrazio - ha commentato il Cavaliere - perché non ho mai visto un pessimista fare qualcosa di buono nella vita". Ad ogni modo Berlusconi non nasconde il fatto che "nonostante la manovra lo spread è tornato a livelli elevati". "Gli italiani - ha puntualizzato Berlusconi - sono preoccupati per il carico di sacrifici che rischiano di diventare inutili se l’Unione Europea non cambia strategia puntando sul rigore ma anche sulla crescita e se la Bce non diventa garante della moneta unica". Adesso è arrivato il momento di agire. E questo, Berlusconi, lo sa molto bene. Proprio per questo il Pdl ha già assicurato il "leale sostegno" al governo. Tuttavia, è il ragionamento di Berlusconi, il partito deve essere pronto "ad ogni evenienza". "Dobbiamo comportarci come se la campagna elettorale per le elezioni fosse già in corso", ha continuato l'ex premier sottolineando che sulle riforme strutturali citate oggi da Monti "si potrà intervenire con efficacia e rapidità se d’ora in poi i provvedimenti del governo, prima del varo, saranno concordati anche con noi che siamo la forza di maggioranza relativa in parlamento".

Nelle intenzioni del Cavaliere c'è appunto quella di continuare a seguire l'atteggiamento di responsabilità verso l’Italia e gli italiani a "sostegno delle altre riforme necessarie per favorire la crescita, riforme che il nostro governo aveva già indicato nella lettera alla Bce e all’Europa. Sono misure di cui l’Italia ha assoluto bisogno". Tra le riforme su cui preme il Cavaliere ci sono l’attuazione del federalismo fiscale, i nuovi ammortizzatori sociali e la nuova legislazione sul lavoro, il completamento della riforma della giustizia, le liberalizzazioni dei servizi pubblici locali per superare gli sprechi delle partecipazioni municipali e il sostegno alla ricapitalizzazione delle banche. Ma da Berlusconi arriva un altolà ferreo. Il nuovo pacchetto non potrà includere nuove tasse, per gli italiani sarebbero inconcepibili. "Purtroppo - ha commentato il Cavaliere - il maggior carico fiscale è stato imposto soprattutto sulla casa, che è da sempre il bene rifugio principale, l’investimento giudicato più sicuro per l’oggi e per il domani, una sicurezza e una garanzia per il futuro dei propri figli".

Secondo il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, "Monti ha dato i titoli per l’inizio del prossimo anno". Tuttavia "il dibattito reale a livello politico e parlamentare si potrà sviluppare pienamente quando dai titoli si passerà alla sostanza delle proposte". Il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri, invece, ha chiesto al premier "un tono più energico" e "una maggiore capacità di esprimere fiducia per il futuro dell’Italia". L'ex An ha poi suggerito a Monti di non fare l’errore di poter agire in modo unilaterale perché "il Pdl non firmerà cambiali in bianco". Secondo l'ex ministro Giorgia Meloni, infatti, se da una parte Monti tranquillizza i tedeschi, dall'altra preoccupa gli italiani. "Resta un punto di grande criticità, a maggior ragione dopo la scelta assai discutibile di varare una manovra in larga misura centrata sulle tasse - ha spiegato Daniele Capezzone - è la questione fiscale, con un livello di oppressione che è insostenibile per famiglie e imprese".

"Un’analisi onesta, veritiera della situazione italiana ed europea. Dopo anni di favole abbiamo avuto un bagno di realtà". Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha accolto con favore l'intervento di Monti a cui ha voluto offrire il proprio contributo: "Il Pd ha idee buone e utili per l’azione di governo". Piuttosto cauti, invece, i vertici di via del Nazareno. Marina Sereni, vice presidente del Pd, ha fatto sapere che i democratici valuteranno con attenzione il pacchetto "cresci Italia" per quanto le linee d’azione indicate dal premier siano "condivisibili" e vadano "nella direzione giusta". "Pur mantenendo attenzione al rigore e ai conti pubblici, la priorità ora va data alla crescita e al lavoro - ha spiegato la Sereni - combattere la precarietà e ammodernare il sistema di ammortizzatori sociali sono obiettivi di equità essenziali che vanno raggiunti con l’accordo delle parti sociali". Così come è determinante spingere sul tasto delle liberalizzazioni e della lotta all’evasione fiscale per promuovere equità e concorrenza e creare benefici per l’economia e per i cittadini. Proprio per questo il Pd avanzerà le sue proposte: "Contribuiremo positivamente allo sforzo necessario per far ripartire lo sviluppo e creare occupazione".

La conferenza stampa di fine anno del Professore sembra aver confortato ulteriormente il leader centrista Pier Ferdinando Casini: "Siamo in buone mani, nelle migliori possibili per guidare il Paese nella drammatica crisi europea". L'Udc conferma, quindi, l'appoggio al governo tecnico. "Abbiamo percorso solo un tratto di strada", ha continuato Casini che si augura che "il senso di responsabilità dei principali leader politici consolidi lo sforzo comune che abbiamo iniziato". Sulla stessa linea anche i finiani. Il capogruppo di Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova, ha apprezzato Monti le cui riforme puntano ad "aumentare il potenziale di crescita economica e, quindi, di occupazione e reddito per i lavoratori".

Sul piede di guerra il leader dell'Idv Antonio di Pietro: "Abbiamo già visto un presidente del Consiglio che vendeva provvedimenti 'salva Italia' e 'cresci Italia' privi di contenuto e prima di adottarli". L'ex pm accusa il Professore di aver elecanto provvedimenti senza dare alcuna indicazione: "Sull’accordo anti evasione con la Svizzera ha confessato di non sapere nulla; sui problemi del lavoro si è limitato a dire che se ne sta occupando Fornero; nulla anche sulla proposta di reintrodurre il reato di falso in bilancio e sulla lotta all’evasione fiscale". Poi la stoccata: "La conferenza stampa di oggi di Mario Monti è più una trovata da Carnevale che da fine anno".

Profondamente contraria anche la Lega Nord. "La crisi è finita, ora inizia la miseria", ha sbottato Roberto Calderoli. Questa è la sintesi di quello che lo stesso ex ministro definisce "un vacuo intervento di fine anno". Per l'esponente del carroccio, "è drammatico sentire una conferenza stampa così priva di contenuti". "Parole, parole e parole - ha continua to Calderoli - ma che nei fatti nascondono tasse, tasse e ancora tasse e quindi povertà, povertà e ancora povertà". Secondo i lumbard il paese sta vivendo una crisi di democrazia oltre che economica: "A questo punto, considerato come è stato messo alla guida del governo, in assenza di un voto popolare, la prossima conferenza stampa Monti la potrebbe tenere direttamente dal balcone di piazza Venezia". Molto duro con il governo tecnico anche Matteo Salvini: "La manovra doveva essere equa, invece sono andati a bastonare i pensionati e chi usa la macchina per lavorare".

Per Salvini, però, la colpa non è solo di Monti ma anche del governo precedente, "noi compresi che non abbiamo potuto fare tutto quello che volevamo. Se avessimo fatto tutto bene saremmo ancora al governo".

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