Israele-Libano: tensioni Cinque vittime al confine L'Onu riunisce il consiglio

Tre soldati e un giornalista libanesi e un ufficiale israeliano uccisi durante lo scontro lungo la linea blu della frontiera: lancio di razzi sull'Alta Galilea e raffiche di armi automatiche ad Adaisse. Accuse reciproche tra i governi

Israele-Libano: tensioni 
Cinque vittime al confine 
L'Onu riunisce il consiglio

Beirut - Razzi Katiusha sul Nord di Israele. Gerusalemme risponde con colpi di artiglieria e raffiche di automatiche colpendo le postazioni dell'esercito libanese ad Adaisse. Due razzi sono esplosi al confine tra Israele e Libano e alle esplosioni è seguito uno scontro a fuoco tra militari israeliani e libanesi. Per questi ultimi i razzi sono stati lanciati sul territorio israeliano. Fonti libanesi hanno riferito che tutto è cominciato quando i militari israeliani hanno cercato di abbattere un albero in territorio libanese. Sul fronte libanese sono morti almeno tre soldati e un giornalista, mentre i feriti sono cinque. Morto anche un ufficiale dell’esercito israeliano.

L'Onu Il Consiglio diSicurezza dell’Onu si è riunito in consultazioni private sugli scontri al confine tra Israele e Libano. Lo ha reso noto un diplomatico occidentale.

Tensione tra i governi I governi di Israele e Libano si accusano reciprocamente per gli scontri scoppiati al confine. Il presidente libanese Michel Suleiman, e il premier Saad Hariri, hanno puntato l’indice contro quella che hanno definito "l’aggressione" di Israele nei confronti del Paese dei Cedri. Hariri ha condannato "la violazione della sovranità libanese" e aggiunto che il Libano "chiede alle Nazioni Unite e alla comunità internazionale di assumersi le proprio responsabilità e fare pressioni su Israele per mettere fine alla sua aggressione". Suleiman ha denunciato la "nuova violazione israeliana della Risoluzione 1701", tra cui "il bombardamento dei posti di blocco dell’esercito libanese e le aggressioni alle proprietà". Israele minaccia "conseguenze" se gli scontri dovessero continuare. Per il ministero degli Esteri dello Stato ebraico "il governo libanese è responsabile per i seri incidenti". Chiusura bellicosa del generale Said Eid, capo del Consiglio di Difesa. Il Libano reagirà con "tutti i mezzi a disposizione" a quello che Beirut ha definito un attacco israeliano.

Tensione al confine Si aggrava la tensione sul confine israelo-libanese. Lo scontro si è verificato lungo il confine provvisorio tra i due Paesi, presso la località di Adaisse. Secondo fonti locali, le milizie libanesi avrebbero attaccato le truppe israeliane impegnate a rimuovere un albero nella zona di frontiera. In un punto che, nonostante le difficoltà di delimitazione come scrive il Jerusalem Post, è da considerarsi territorio israeliano. L’artiglieria israeliana ha poi risposto colpendo la periferia Adaisse mentre anche alcuni velivoli avrebbero sorvolato la cittadina libanese. Le tensioni, scrive la pagina web della libanese Naharnet, si sarebbero prodotte nonostante l’intervento di mediazione Unifil, che, spiegano fonti della Difesa, in quel settore non conta su militari italiani. Il comando militare spagnolo, responsabile del settore, ha riferito della fine degli scontri mantenendo però lo stato di massima allerta.

Il giornalista ucciso Negli scontri è morto anche un giornalista del quotidiano libanese al Akhbar colpito durante gli scontri di oggi tra militari libanesi e israeliani nei pressi del villaggio di Adaisse. Secondo quanto riferisce la televisione araba al Jazeera, la vittima si chiama Asef Abu Rahhal. Con lui sono morti anche tre soldati dell’esercito libanese. Sempre secondo i giornalisti arabi presenti ad Adaisse,i bombardamenti israeliani nanno proseguito a lungo anche se i civili hanno deciso di non abbandonare le proprie abitazioni.

Nessun italiano coinvolto Adaisse è una località libanese a ridosso della linea blu di demarcazione con Israele, nel settore centrale del confine. Il Sud del Libano è dall’autunno 2006 pattugliato da oltre 10mila caschi blu della missione Onu (Unifil), di cui fanno parte circa 2mila italiani. Tuttavia, i militari italiani non risultano coinvolti negli scontri a fuoco. La missione Onu invita l’esercito libanese e quello israeliano alla "massima cautela".

"La priorità è ora di riportare la calma e i nostri peacekeepers sono sul luogo degli scontri per verificare l’accaduto e accertare l’eventuale presenza di vittime", ha aggiunto Andrea Tenenti, uno dei portavoce dell’Unifil.

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