Istat: un giovane su cinque non studia e non lavora

È la quota più elevata a livello europeo. Nel sud è irregolare un lavoratore su 5, il 12% in Italia e circa il 45% dei disoccupati cerca lavoro da oltre un anno

Istat: un giovane su cinque 
non studia e non lavora

Roma - Rapporto Istat impietoso. L'immagine dell'Italia delineata secondo i dati 2009 è deprimente. Due milioni di ragazzi tra i 15 e i 29 anni non sono inseriti in un percorso formativo nè impegnati nel lavoro. E quasi una donna su due nè cerca nè ha un posto: un tasso di inattività che è il secondo più alto dell’Ue a 27, inferiore solo a Malta.

Giovani "neet" L’Italia è prima in Europa per numero di "neet" (Not in Education, Employment or Training), ovvero i giovani dai 15 ai 30 anni che abbandonano gli studi e che non lavorano. Inoltre, risulta che la quota di giovani 18-24 enni con al massimo la licenza media, che ha abbandonato gli studi senza conseguire un titolo superiore è pari al 19,2% e colloca il nostro paese in una delle posizioni peggiori nella graduatoria Ue a 27 (media 14,4% nel 2009). Mentre il 19% dei 30-34 enni ha conseguito la laurea (o titolo equivalente), una quota cresciuta di 3 punti percentuali tra il 2004 e il 2009.

Anziani in aumento "Al primo gennaio 2010 ci sono 144 anziani ogni 100 giovani, in Europa solo la Germania presenta un indice di vecchiaia più accentuato». La regione più anziana è la Liguria, mentre la più giovane è la Campania.

Il dossier, inoltre, rileva che la vita media degli italiani è di oltre 84,1 anni per le donne e di quasi 78,9 anni per gli uomini, ai primi posti nell’Unione europea. L’Italia è quindi terza per speranza di vita alla nascita sia maschile, dopo Svezia (79,1) e Spagna (78,9), sia femminile dopo Spagna (85,0) e Francia (84,3).

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