Roma - Al via il week end "di fuoco" con il picco, proprio oggi secondo le previsioni, dell’ondata di calore che da giorni imperversa sull’ Italia. Sono ventuno le città con il "bollino rosso" della Protezione Civile, quelle cioè con l’allarme al livello 3, il massimo, praticamente l’intera penisola, ma già domani dovrebbero "scendere" a 13. Al livello 2 invece, oggi saranno cinque città, e domani 14. Previsto per l’inizio della prossima settimana un generale calo delle temperature.
Da domani il Nord respira Da domani arriva un pò di sollievo dall’afa e dalle temperature roventi, almeno nel nord est: grazie a all’avvicinarsi di una perturbazione atlantica proveniente dalla Francia, che causerà temporali sulle Alpi con parziale interessamento della Valpadana, città che sono state per giorni a livello di allerta 3, come Bolzano, Verona, Venezia, Trieste, ma anche Brescia o Milano, avranno un pò di respiro. Rovesci o temporali sono infatti previsti da domani mattina specialmente sul Triveneto, mentre nella seconda parte della giornata le precipitazioni si estenderanno anche alle zone appenniniche ed interne del centro-sud, che però rimane ’caldò per tutta la giornata. Ci sono infatti, anche per domani, 13 città italiane a rischio ondate di calore e la regione più calda rimane il Lazio. Nel dettaglio, per domenica il bollettino della protezione civile segnala un livello di allerta 3 per Frosinone, Latina, Messina e Napoli con 38 gradi di temperatura massima percepita, per Civitavecchia, Rieti e Roma con 37 gradi, per Firenze e Viterbo con 36 gradi, per Genova e Torino con 35 gradi (e il capoluogo piemontese avrà un alto tasso di umidità a peggiorare la situazione), per Pescara con 34 e Perugia con 35 gradi.
Code in tutta Italia Il termometro sale, gli italiani fuggono dalle città. Un assioma matematico. Autostrade intasate in tutta la Penisola, quindi, per questo primo esodo di luglio. In mattinata si sono infatti registrate code sull'A4, in Veneto e verso i litoranei laziali. Per sfuggire al caldo torrido di questi giorni, chi è partito per la villeggiatura si è messo in viaggio sulla Milano-Venezia già questa notte o nelle prime ore della mattina, quando si sono aggiunti anche i vacanzieri del fine settimana. In autostrada è bastato un piccolo tamponamento avvenuto nei pressi di San Donà (Venezia) per creare in pochi minuti una coda di cinque chilometri e già questa mattina presto gli automobilisti diretti in Croazia hanno trovato una colonna di otto chilometri. Anche i romani hanno cercato refrigerio al mare: nelle prime ore del mattino c'erano code sulla Pontina verso il mare. Code anche su via Aurelia in direzione fuori Roma, da via Castel di Guido e sulla Circonvallazione Tiburtina in direzione San Giovanni, da Via Monti Tiburtini.
Ancora roghi in Sicilia E' pesantissimo il bilancio sul fronte degli incendi che da ieri divampano in Sicilia. Oltre 15 i fronti che hanno richiesto l’intervento dei mezzi aerei sotto il coordinamento della centrale operativa regionale del Corpo forestale. Brucia ancora dalle 14 di ieri contrada Intronata a Nicosia (Enna) dove stanno è stato fatto confluire un canadair e un elicottero regionale. All’alba di oggi è stato segnalato un fronte di fuoco di oltre 3 chilometri. Roghi anche nel palermitano, nei i territori, in particolare, di Altofonte, Monreale, Corleone, Gangi, con il fuoco che si è diretto anche verso Nicosia. In azione squadre di vigili del fuoco. Nella zona si trovano aziende agricole ed allevamenti, oltre ad un’area di macchia mediterranea ed un bosco di roverella. Nell’ennese sono divampati una cinquantina di incendi e ben tre fronti hanno richiesto l’intervento dei mezzi aerei; preoccupazione a Gagliano Castelferrato dove ieri per il secondo giorno consecutivo il fronte ha circondato il centro abitato con focolai appiccati da vari punti.
Allarme produzione Il caldo fa strage di pomodori, con un calo stimato del 20%, mentre nelle stalle si registra un crollo delle produzioni di latte del 15%. Secondo la Coldiretti, la produzione del pomodoro destinato a passate, polpe e conserve scenderà probabilmente a 600 quintali per ettaro rispetto agli 800 di una situazione normale. "Sopra i 30 gradi - spiega la Coldiretti - anche le piante vanno in stress e, non riescono più a lavorare e si fermano, nonostante l’irrigazione". A sentire gli effetti del grande caldo sono anche le mucche nelle stalle che, stressate dalle alte temperatureproducono fino al 15% di latte in meno, rispetto ai circa 30 litri al giorno che vengono munti in periodi normali.
Una emergenza - sottolinea la Coldiretti - aggravata notevolmente dall’umidità che, come per le persone, aumenta la sensazione di caldo anche per le mucche. "Al brusco calo delle produzioni di latte si aggiunge, dunque, anche un notevole aumento dei costi alla stalla per i maggiori consumi di acqua ed energia che gli allevatori".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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