Torino - John Elkann l'aveva anticipato già da un po': alla fine è arrivata la mossa ufficiale: la Juventus ha chiesto alla istituzioni federali del calcio la revoca dello scudetto 2006, assegnato a tavolino all’Inter. Lo rende noto la stessa società bianconera, comunicando di aver presentato un esposto al Coni, la cui premessa è: "Il movimento sportivo si basi e si fondi sulla lealtà tra e nei confronti di affiliati, nonché parità ed equità di trattamento". L’esposto è stato ratificato dal cda bianconero svoltosi questa mattina a Torino.
Trattamento equo "Come aveva anticipato John Elkan lo scorso 29 aprile, la Juventus chiede dunque un trattamento equo. La premessa del documento è infatti che il movimento sportivo si basi e si fondi sulla lealtà tra - e nei confronti de - gli affiliati, nonché sulla equità e parità di trattamento", dice una nota pubblicata sul sito della Juventus. La Juventus conquistò lo scudetto a Bari il 14 maggio 2006, ottenendo 91 punti e classificandosi prima di Milan (88 punti) e Inter (76). La classifica finale fu poi sovvertita dalle sentenze della magistratura e lo scudetto venne assegnato all’Inter. La Juventus, condannata in sede sportiva per i rapporti tra gli allora dirigenti ed esponenti della classe arbitrale, chiede di riconsiderare alla luce delle novità emerse nel procedimento penale in corso presso il Tribunale di Napoli la decisione del Commissario Straordinario della Federcalcio che, in un comunicato del luglio 2006, motivava la decisione di assegnare comunque lo scudetto 2005-2006. "Il Commissario Straordinario Guido Rossi ha ritenuto di attenersi alle conclusioni del parere e che non ricorrono motivi per l’adozione di provvedimenti per la non assegnazione del titolo di campione d’Italia per il 2005-06 alla squadra prima classificata all’esito dei giudizi disciplinari", diceva la nota.
Nuove intercettazioni Lo scorso 21 aprile il presidente della nona sezione penale del Tribunale di Napoli Teresa Casoria ha avviato "l’indagine con riferimento al nuovo filone di intercettazioni", accentando anche la richiesta dei legali di Luciano Moggi di acquisire ulteriori 75 intercettazioni telefoniche di conversazioni di dirigenti di società calcistiche e altri personaggi al centro dell’inchiesta.
Scopo della difesa è dimostrare, attraverso le intercettazioni, un intenso scambio di contatti anche da parte di altri dirigenti calcistici con arbitri e designatori. Luciano Moggi, ex dg della Juventus, è stato accusato di essere al vertice di una "cupola" che mirava a "controllare" le designazioni arbitrali per condizionare di conseguenza l’andamento del campionato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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