Kia sempre più rivelazione E ora via alla «green strategy»

L'ad Bitti: «Pronti a rispondere all'aumento della domanda di motori alternativi». I 7 anni di garanzia

Piero Evangelisti

Kia Motors è il costruttore che meglio di ogni altro rappresenta l'impetuosa e rapida espansione dell'industria coreana dell'automobile: dalla bancarotta del 1997, con il successivo acquisto da parte di Hyundai, ai 3 milioni di unità vendute lo scorso anno: 385mila in Europa, quasi 40mila in Italia dove negli ultimi cinque anni la quota di Kia è passata dall'1,1% al 2,47% del mercato. Nel nostro Paese Kia è ovviamente arrivata grazie a Luigi Koelliker che la affidò a Giuseppe Bitti, sempre al suo posto come ad anche dopo la nascita, nel 2011, di Kia Motors Italia. Parallelamente a quanto accade in Hyundai, anche in Kia la mobilità sostenibile è oggi una priorità, ed esiste una green strategy che ha già cominciato a dare i suo frutti, prima con Optima Hybrid e ora con la ibrida Niro. Ma facciamo un passo indietro, e vediamo quali sono stati i momenti decisivi nella crescita di Kia.

«La svolta è avvenuta sicuramente il primo ottobre del 1998 quando Kia, un'azienda che aveva nell'auto la sua unica attività, è entrata a far parte del grande Gruppo Hyundai, potendo così dare vita a una lunga serie di importanti sinergie, dalla progettazione alla produzione fino alla distribuzione nel mondo ricorda Bitti ; la seconda tappa fondamentale è invece del 2002 con la nascita della prima generazione di Sorento che ha fatto fare un salto di visibilità al marchio nel mondo, diventando rapidamente un'icona, anche in Italia dove i clienti sono arrivati ad accettare anche un anno come tempo di attesa».

Dopo l'ingresso in grande stile nel mondo dei Suv dominato dai grandi blasoni tedeschi, Kia ha cominciato a estendere la sua presenza in altri segmenti. «E siamo a un altro modello decisivo, Picanto precisa Bitti la city-car del 2004 adatta per i mercati europei, tanto che siamo arrivati a venderne in Italia fino a 15mila unità l'anno: le sue carte vincenti? Design, tecnologia e rapporto qualità-prezzo». Nel 2006, Kia ha iniziato a produrre in Europa nella fabbrica di Zilina, in Slovacchia, dove è nata Cee'd, la media che porta con sé una grande innovazione, la garanzia gratuita di 7 anni o 150mila chilometri via via estesa a tutti i modelli, un autentico atout per la Casa coreana: «Un vero sigillo di garanzia per la qualità delle nostre auto - sottolinea Bitti -; siamo al 2010 e arriva la generazione di Sportage che è da poco andata in pensione, un Suv di medie dimensioni che rappresenta il meglio sotto il profilo del design e dei contenuti, è il modello che fa da trampolino per gli anni che stiamo vivendo e che andremo a vivere».

Arriviamo così a oggi, alla green strategy e a Niro, uno dei primi frutti di fortissimi investimenti che Hyundai e Kia hanno fatto nel settore delle propulsioni alternative. «Niro debutta in versione ibrida alla quale seguirà quella plug-in ed entro 12 mesi la versione elettrica pura dichiara Bitti ; Niro è un po' il nostro ambassador ecologico perché non ci saranno mai versioni con il solo motore endotermico; poi sarà la volta di Optima plug-in, altamente tecnologica, la seconda, dopo Rio, di una dozzina di modelli che arriveranno tutti dotati di almeno una versione ibrida. Siamo, insomma, ben equipaggiati per rispondere a un prevedibile calo della domanda del diesel che porterà alla crescita di quella per auto alternative; ma siamo pronti, come gruppo, anche per rispondere alla richiesta di auto a idrogeno, e per continuare a essere protagonisti e competitivi sul mercato mondiale dell'automobile».

La nuovissima Niro ibrida, adesso attesa all'esame del pubblico, interpreta il concetto che in Kia chiamano Hybrid Utility Vehicle, un Suv compatto e snello, disegnato in California, che ha come arma in più l'efficienza assicurata dal motore 1.6 a benzina accoppiato a uno elettrico che, quando è in funzione, trasforma l'auto in una 4x4.

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