L’altra faccia dell’immigrazione: gli stranieri che comprano casa

Secondo un’indagine di mutui.it, l’11% delle richieste di prestiti proviene da non italiani. In classifica primi i rumeni, secondi gli albanesi. Preferiscono le case periferiche e di bassa qualità

L’altra faccia dell’immigrazione:  
gli stranieri che comprano casa

Mentre a Lampedusa continunano gli sbarchi, c’è un altro volto del mondo straniero in Italia: è quello che cerca di integrarsi lavorando, mettendo radici, mandando i figli a scuola e, appena possibile, comprando casa. Con una visione di lungo periodo. La costruzione di un’Italia multietnica è sotto gli occhi di tutti, ma meno evidenti sono alcuni aspetti della progressiva integrazione della comunità straniera in Italia. Un’indagine del sito Mutui.it (www.mutui.it), broker online per la scelta del mutuo, fa emergere un dato molto significativo: l’11,04% delle richieste di mutuo per l’acquisto della prima casa arriva da cittadini di nazionalità straniera.

L’immigrato che vuole comprare l’abitazione in Italia richiede, in media, 132.000 euro (pari all’80% del valore dell’immobile da acquistare), nel 54% dei casi preferisce il tasso variabile, intende impegnarsi con la banca finanziatrice per 25 anni e, al momento della richiesta del mutuo ha 35 anni. Se confrontati con i valori medi italiani delle richieste di finanziamento per l’acquisto della prima casa, questi dati evidenziano l’interesse dei cittadini stranieri per immobili di valore inferiore rispetto alla media (165.000 contro 200.000 euro) e il bisogno di un finanziamento maggiore (mediamente si vuole finanziare solo il 75% del costo totale dell’immobile).

A quanto pare, pur di comprare casa gli immigrati accettano immobili più periferici o in condizioni peggiori, e di impegnarsi in mutui più importanti. Sicuramente, stando a tali evidenze, questi flussi di acquisto non sono “migliorativi” del patrimonio immobiliare, perché chi acquista non ha i mezzi né, forse, interesse per ristrutturare o riqualificare un’abitazione. Le banche sono molto più attente del passato, quindi dal punto di vista finanziario, il mutuo viene erogato solo a soggetti “sicuri”; tuttavia, negli anni scorsi gli acquisti delle fascie di popolazione meno abbiente (immigrati compresi) furono additati come i nostri “subprime”, contenenti quindi un rischio d’insolvenza superiore alla media. Per quanto riguarda la nazionalità degli stranieri censiti da Mutui.it, a rappresentare il campione statistico più importante è la comunità rumena: circa 1 mutuo su 3 fra quelli richiesti da stranieri proviene da cittadini della Romania.

Un dato, questo, che va contestualizzato: quella che è ormai la comunità straniera più grande d’Italia (secondo gli ultimi dati Istat, si stimano per il 2011 997.000 rumeni in Italia, seguiti a grande distanza da 491.000 albanesi) ha subito un incremento soprattutto dal 2007, anno dell'ingresso della Romania nell’UE. Ecco che si spiega come mai un terzo delle richieste (il 32,5%) arrivi proprio da cittadini romeni, mentre nonostante rappresentino la seconda comunità straniera in Italia, gli albanesi – il cui flusso migratorio è meno recente – richiedano solo il 5,73% dei mutui.

Quanto alla distribuzione territoriale delle richieste di mutuo, il quadro che emerge tratteggia una condizione piuttosto nota: le regioni in cui vi è la richiesta maggiore sono quelle del Nord e del Centro Italia, Lombardia (25,80%) e Lazio (13,38%) su tutte. Seguono Emilia Romagna (12,61%), Veneto (11,15%), Piemonte (8,47%), Toscana (7,20%) e Friuli Venezia Giulia (3,12%).

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