L’extragettito finanziato dalle imprese

L’aumento delle entrate è dovuto all’incremento Ires (+31%) e Irap (+7%) Ma sono state tartassate anche le persone fisiche. Si studia un taglio dell’Ici

da Roma

Alla fine di quest’anno le entrate fiscali potrebbero arrivare alla cifra record di 460 miliardi di euro (circa 900 mila miliardi di vecchie lire). Rispetto alle previsioni della Relazione unificata sui conti pubblici dello scorso marzo - che ipotizzava entrate 2007 per 449,1 miliardi di euro - l’erario ha già incassato 7 miliardi in più nei primi sette mesi, arrivando a superare quota 456 miliardi. Se la tendenza non si modificherà, un ulteriore incremento di quattro miliardi a fine anno appare non solo possibile, ma molto probabile.
Il trend di aumento delle entrate interessa le tre principali imposte versate direttamente in autoliquidazione dalle persone fisiche e giuridiche. Paragonato allo stesso periodo 2006, il gettito Irpef è passato da 8,887 miliardi di euro a 10,418 miliardi con un incremento del 17,2%; l’Ires (l’imposta sul reddito delle società) è cresciuta del 31,1%; l’Irap è aumentata del 7,1% nonostante la riduzione del cuneo fiscale a favore delle imprese. È evidente che l’aumento dell’autoliquidazione Irpef deriva dalla modifica delle aliquote e delle detrazioni dell’imposta, mentre l’incremento di gettito Ires è strettamente legato all’andamento positivo, nel 2006, del reddito e del fatturato delle imprese. Come ha rilevato l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il gettito dell’acconto Ires (in luglio si paga il saldo 2006 e parte dell’acconto sui redditi 2007) è, però, inferiore a quello versato dodici mesi fa.
Su quali linee fiscali si muove ora il governo, alla luce del boom delle entrate 2007? Le direzioni sono, sostanzialmente, tre: cancellazione dell’Ici prima casa, con un «tetto» ipotizzabile intorno ai 100 metri quadri; semplificazione fiscale (tassa unica) per lavoratori autonomi e imprese a basso reddito; diminuzione della pressione fiscale sulle imprese, ma con la cancellazione contestuale dei vari finanziamenti e contributi oggi esistenti. Su quest’ultima proposta, su cui ha insistito più volte il presidente della Confindustria Luca di Montezemolo, si sono registrate aperture da parte del governo. Il viceministro dell’Economia Vincenzo Visco puntualizza che l’alleggerimento dell’Ires deve avvenire «a costo zero». Per quanto riguarda invece le microimprese e il lavoro autonomo con reddito basso (15- 20mila euro annui) dal 1° gennaio prossimo potrebbe entrare in vigore una tassa unica in sostituzione di Irap, Ires e Iva. La platea dei contribuenti marginali è di circa 250-300mila soggetti. Infine l’Ici.

Il taglio dell’imposta sulla prima casa dovrebbe riguardare, all’inizio, solo le superfici fino a circa 100 metri quadrati.
Di tutto questo si discuterà durante la preparazione della Finanziaria. Il primo incontro al Tesoro è fissato per mercoledì prossimo.

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