L'accusa di stupro e il giallo dei video: per La Russa junior è l'ora della verità

Già oggi la Procura potrebbe decidere se archiviare il caso del figlio di Ignazio

L'accusa di stupro e il giallo dei video: per La Russa junior è l'ora della verità
00:00 00:00

A quasi un anno di distanza dai fatti, i tempi per le indagini sulla denuncia per stupro depositata contro Leonardo La Russa sono ormai scaduti. Tutti gli accertamenti possibili per verificare la fondatezza delle accuse lanciate contro il figlio del presidente del Senato sono stati effettuati. La ricerca della verità non ha più altri strumenti a disposizione. Così ora la Procura della Repubblica si prepara - la decisione potrebbe arrivare già oggi - a tirare le fila di una inchiesta complessa e delicata. Archiviare le accuse o chiedere il processo? Il procuratore Marcello Viola e il suo «aggiunto» Letizia Mannella sanno bene che qualunque sia la loro decisione è destinata a fare discutere.

A rendere la vicenda diversa da molti casi simili c'è il fatto che la ragazza non ha ricordi diretti di quanto avvenuto nella casa dei La Russa, dove solo al risveglio seppe da Leonardo dei rapporti sessuali avuti nella notte con lui e col suo amico Tommaso Gilardoni. Proprio l'assenza totale di ricordi ha convinto la giovane di essersi trovata in stato di semincoscienza, causata da alcool o droga. Uno stato di cui La Russa junior avrebbe approfittato e che anzi - secondo i sospetti della ragazza - avrebbe volontariamente causato nella discoteca dove si erano incontrati la sera prima.

Gli ultimi approfondimenti compiuti dai pm avevano come obiettivo proprio la ricerca nei capelli della ragazza di tracce di Ghb, la cosiddetta «droga dello stupro». Il consulente nominato dalla Procura, Domenico Di Candia, nella sua relazione ha scritto che in ciascuno dei 5 segmenti di capello analizzati c'era «una concentrazione fisiologica della molecola». «Le concentrazioni di Ghb evidenziate - aveva scritto il tossicologo - sono sovrapponibili a quelle comunemente attese in soggetti non consumatori della molecola». Pertanto il perito spiegava di non poter stabilire se alla ragazza era stata davvero propinata della droga, perché «una singola somministrazione di Ghb non avrebbe prodotto un'apprezzabile variazione delle concentrazioni rilevate».

Un'altra perizia ha cercato di individuare sul telefono di Gilardoni i filmati che quest'ultimo avrebbe ricevuto da La Russa, e che documenterebbero parti del rapporto sessuale: secondo Gilardoni in quei video la ragazza appariva lucida e consenziente ma (almeno per quanto se ne sa finora) i filmati non sono stati ritrovati.

È, come si vede, un quadro non facile da soppesare.

Da una parte la Procura non ha alcuna voglia di essere accusata di riservare a La Russa junior un trattamento preferenziale, ma dall'altra c'è la riforma Cartabia che impone al pubblico ministero di presentare una richiesta di archiviazione «quando gli elementi acquisiti nel corso delle indagini preliminari non consentono di formulare una ragionevole previsione di condanna».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica