«Lo stato di siccità rischia di essere molto preoccupante» ha detto ieri il governatore della Regione Attilio Fontana spiegando che il tema è al vaglio e che da «due mesi l'amministrazione sta chiedendo che i gestori dei bacini cerchino di mantenere la maggior quantità di acqua all'interno degli invasi». Fontana ha poi ribadito che è importante «coinvolgere il Governo al prossimo tavolo per chiedere di prendere decisioni a riguardo, perché molti interventi strutturali non competono alle Regioni».
Si rischia un altro annus horribilis sul fronte carenza d'acqua. Nel 2022 il Nord ha avuto il 40 per cento in meno di precipitazioni. Il Po è già in secca «e con le rive ridotte a spiagge di sabbia come in estate» denuncia Coldiretti. Il totale delle riserve idriche lombarde, acqua e neve, è inferiore del 50% rispetto alla media degli anni 2006-2020. Infatti i grandi laghi hanno soglie bassissime di riempimento. Il Garda è al 36%, il Maggiore al 38% e quello di Como al 19%. Alla preoccupazione del governatore Fontana e a quella espressa dagli agricoltori, si aggiungono quelle dei residenti dei comuni lungo i navigli che, nei giorni scorsi, hanno protestato per le secche «troppo lunghe» dei canali lombardi. Le «asciutte» prolungate dei Navigli hanno però una spiegazione documentata dal Consorzio di bonifica Villoresi, la stagione invernale è servita per realizzare alcuni lavori di manutenzione finanziati dalla Regione come la salvaguardia della stabilità delle sponde e il contenimento delle perdite idriche. Le opere del Naviglio Pavese sono costate 500mila euro (per 600 metri di sponde); quelle del Naviglio Grande 8milioni e 500mila euro per rifacimento muri spondali e rivestimento in mattoni di un chilometro e 33 metri, mentre quelle della Martesana 700mila per la messa in sicurezza del ponte sul torrente Molgora più un milione per il recupero delle sponde. Ad aprile tornerà scorrere l'acqua nei canali, indipendentemente dalla siccità. «Non ci saranno secche per tutta l'estate in nessuno dei Navigli (Pavese, Martesana e Grande) - hanno assicurato al Consorzio Villoresi - perché, per far fronte alla grave siccità dell'anno passato e a quella che rischia di ripresentarsi, abbiamo adottato il sistema delle turnazioni. L'acqua viene immessa per 14 giorni nei tre Navigli e per i successivi 14 giorni nel canale Villoresi. Questa alternanza programmata ha permesso di non lasciare alcun bacino sguarnito e di alimentare tutta la rete irrigua collegata, lunga oltre 4mila km tra canali principali, secondari e terziari». Si può dire, dunque, che l'approvvigionamento a turni abbia scongiurato la crisi idrica.
L'acqua dei Navigli dipende dalla capienza del Lago Maggiore. In una stagione a piovosità normale i canali ricevono in media 74 metri cubi d'acqua al secondo. «Dal giugno dell'anno scorso l'acqua disponibile è dimezzata rispetto alla quantità standard e si è via via ridotta» spiegano al Consorzio. «Grazie all'esperienza dell'anno scorso stiamo informando puntualmente gli agricoltori sull'approvvigionamento disponibile - dice il presidente Alessandro Folli - Abbiamo in programma una serie di incontri con le associazioni di categoria per condividere strategie in caso di carenza d'acqua. Sarà presto messa a disposizione un'app (ETV App) da scaricare su smartphone. Le informazioni si troveranno anche sul sito dell'ente (etvilloresi.it)».
Infine, buone notizie sul fronte meteorologico.
Sono previste piogge a partire dalla prossima settimana: correnti più umide e temperature più basse ovunque. Precipitazioni sparse anche nelle regioni settentrionali ed entro la fine del mese potrebbe nevicare a bassa quota.
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