L'amico di Ramy esce dal coma farmacologico

Agli arresti per resistenza a pubblico ufficiale. Torna la calma dopo l'appello della famiglia

L'amico di Ramy esce dal coma farmacologico
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Le acque sembrano essersi calmate, per ora, al Corvetto. Anche grazie alle parole della famiglia Elgaml, che per giorni ha chiesto agli amici di Ramy di non alimentare violenze e tensioni. La fiaccolata di sabato sera, su cui c'era attenzione massima da parte delle forze dell'ordine, si è svolta in modo pacifico, come d'altra parte avevano chiesto gli organizzatori. Intanto si è svegliato dal coma Fares Bouzidi, il 22enne che era alla guida dello scooter che si è schiantato, inseguito dai carabinieri, causando la morte di Ramy.

Il giovane tunisino si trova al San Paolo, è stato formalmente arrestato per resistenza a pubblico ufficiale ed è indagato per omicidio stradale insieme al carabiniere che guidava la gazzella coinvolta nell'incidente. La fiaccolata di sabato sera si è tenuta senza problemi. Hanno partecipato circa 400 persone, molti i giovani e i bambini. Il corteo è partito da piazzale Gabrio Rosa. È comparso anche uno striscione del centro sociale Lambretta con scritto: «Ma quale sicurezza? Verità per Ramy e Fares», sono arrivati alcuni attivisti di altri quartieri di periferia e i rappresentanti dei giovani palestinesi di Milano. Il gruppo ha sfilato in via Mompiani, dove abitava Ramy, e gli amici hanno chiesto di percorrerla in silenzio «per rispetto della famiglia». Poi in via Ripamonti, all'incrocio con via Quaranta, dove il 19enne ha perso la vita. In sottofondo, preghiere coraniche diffuse dalle casse.

«Ci sono delle minoranze che sono un problema - interviene a Radio24 il ministro Matteo Salvini -, c'è il tema delle baby gang che ormai è un'emergenza a livello nazionale e l'aumento delle forze dell'ordine è solo una delle risposte, che corrisponde all'aumento degli insegnanti. Ho apprezzato enormemente, nella loro sofferenza, le parole di equilibrio dei genitori, della fidanzata e degli amici di Ramy, non ho apprezzato chi dà fuoco ai cassonetti. Sono una minoranza che va isolata». Conclude il leader leghista: «C'è da pregare e da attendere che le telecamere e la giustizia raccontino cosa è successo. Conto che la stessa comunità del Corvetto isoli quei criminali, quei delinquenti, quei casinisti, che approfittano di ogni episodio per imbrattare e danneggiare».

Sul fronte dell'inchiesta sull'incidente in cui è morto Elgaml le indagini puntano a stabilire l'esatta dinamica. Per ora non sono emersi elementi che dimostrino un contatto, comunque accidentale, tra l'auto dei carabinieri e lo scooter guidato da Bouzidi.

Ramy è morto per una emorragia interna, in particolare per un violento urto alla parte sinistra del torace che gli ha lesionato l'aorta. Per oggi in Procura è prevista una riunione tra il procuratore Marcello Viola, il pm Marco Cirigliano e i carabinieri del Nucleo investigativo.

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